Carnero, Guillermo

poeta e critico spagnolo (Valencia 1947). L'esercizio poetico è sostenuto e alimentato da un intenso lavoro filologico-critico, in ambito soprattutto settecentesco, novecentista e surrealista. Circostanza, questa, che ha probabilmente incoraggiato il naturale scivolamento della lirica carneriana verso la metapoesia. Opere come El sueño de Escipión (1971), Variaciones y figuras sobre un tema de La Bruyère (1974) o El Azar objetivo (1974) rivendicano fin dal titolo un'attenzione privilegiata nei confronti del processo creativo in quanto tale, dei materiali linguistici e la riflessione teorica. Negli anni successivi, a partire da Divisibilidad infinita (1990), ma soprattutto in Verano inglés (1999), si avvertono una progressiva emancipazione dall'orizzonte teorico e una vivificante presa di contatto con il mondo, che si traducono, in termini di espressività e comunicazione poetica, in un dettato più limpido e armonioso e nello stesso tempo intensamente coinvolgente.

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