Casaluce

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comune in provincia di Caserta (16 km), 25 m s.m., 9,36 km², 9567 ab. (casalucesi), patrono: Maria Santissima di Casaluce (prima o seconda domenica di giugno).

Centro della Terra di Lavoro, situato alla sinistra del fiume Volturno. Di origine preromana, appartenne al normanno Rainulfo Drengot, che fortificò la zona e vi costruì un castello, acquisito nel 1359 da Raimondo del Balzo. Il castello divenne in seguito possesso dei celestini e quindi dei carmelitani; il borgo seguì le vicende storiche di Aversa. § L'ex castello, rifacimento di un fortilizio normanno del sec. XI, poi trasformato in convento, è oggi adibito a fattoria: un ambiente conserva frammenti di affreschi della prima metà del sec. XIV. La chiesa annessa, che conserva alcuni elementi trecenteschi tra cui il portale, fu rimaneggiata nel Settecento; all'interno la secentesca cappella della Beata Vergine di Casaluce accoglie un dipinto bizantineggiante (sec. XIII) attribuito dalla tradizione a san Luca e oggetto di venerazione fin dal Medioevo. Poco rimane anche del cosiddetto “castello di Popone” che si ritiene fondato dai Cumani e dai Puteolani (sec. III a. C.) e rifatto nel Medioevo. Agli inizi del Quattrocento risale la torre di Aprano. § La principale risorsa è l'agricoltura (cereali, ortaggi, frutta e tabacco); è praticato l'allevamento bovino e bufalino, con produzione di latte. L'industria è presente soprattutto nel settore edile.

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