Benevènto (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 135 m s.m., 126,96 km², 62.827 ab. secondo una stima del 2007 (beneventani), patrono: san Bartolomeo (24 agosto).

Generalità

Città della Campania situata al margine sudorientale dell'ampia conca cui dà il nome. Il nucleo più antico è costituito dalla città romana, sorta presso la confluenza del fiume Sabato nel Calore. In età longobarda si sviluppò verso E, con forma quasi ovale e struttura a scacchiera. Fortemente danneggiata da diversi terremoti, dopo l'unità d'Italia si estese a N, sulla destra del Calore, in direzione della ferrovia Napoli-Foggia con il sobborgo industriale, verso E con i quartieri residenziali e a S oltre il Sabato (rione Libertà). La città lega il proprio nome alle streghe che la leggenda vuole si riunissero sotto un noce per preparare i loro incantesimi. È sede vescovile e universitaria.

Storia

È l'antica Maluentum o Maleventum, città degli Irpini del Sannio, cui i Romani, all'indomani della vittoria su Pirro (275 a. C.), mutarono il nome in Beneventum. Nel 268 a. C., inoltre, vi dedussero una colonia, che, grazie alla vastità del territorio e alla posizione sulla via Appia, divenne un importante centro economico e nodo viario; l'importanza strategica di Benevento come base dell'espansione romana nell'Italia meridionale si accrebbe con la costruzione della via Traiana. Nell'86 a. C. divenne municipio e vi fu dedotta un'altra colonia, unita da Augusto al Sannio Irpino. Contesa nel Medioevo tra Goti e Bizantini, fu conquistata da Totila, che ne distrusse le mura; nel 571 divenne capoluogo del Ducato di Benevento, poi trasformato in principato, vivendo un periodo di grande floridezza economica, artistica e culturale. Dopo la morte di Landolfo VI (1077), ultimo principe di Benevento , entrò a far parte dei domini pontifici. Assediata e poi occupata (1229-41) da Federico II, nel 1266 fu teatro della celebre battaglia tra Manfredi e Carlo d'Angiò, che la restituì alla Chiesa. Ceduta in feudo da Callisto III a Pietro Ludovico Borgia e da Alessandro VI al figlio Giovanni (1497), fu travagliata da lotte intestine fino al 1530, quando fu sottoscritto un atto di pace. Devastata dai terremoti del 1688 e del 1702, fu occupata da Ferdinando IV di Borbone (1768-74) e, in seguito a un moto popolare, aderì nel 1799 alla Repubblica Napoletana. Nel 1806 Napoleone vi creò un principato a favore del ministro Talleyrand, ma dopo il Congresso di Vienna (1814) la città fu resa alla Chiesa. Una sollevazione popolare pose fine al dominio pontificio nel 1860, allorché i beneventani scelsero, con un plebiscito, l'annessione al Regno d'Italia. La città, pesantemente bombardata nel 1943, fu insignita della medaglia d'oro al valore civile.

Arte

Importanti resti e monumenti documentano la città romana: tra questi il celebre arco di Traiano, eretto tra il 114 e il 117 per celebrare l'inaugurazione della via Traiana, il grandioso teatro, costruito al tempo di Adriano, su un edificio precedente, e ampliato da Caracalla agli inizi del sec. III, e il ponte Leproso. Al periodo longobardo risale la chiesa di Santa Sofia, promossa dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 2011 all'interno della Rete Longobarda. un tempo dedicata ai Santi Lupo e Zosimo, con l'annesso monastero benedettino, sede di uno dei più prestigiosi scriptoria dell'antichità, culla della scrittura beneventana. Ultimata nel 762 da Arechi II (primo principe longobardo), la chiesa fu notevolmente modificata dopo il rovinoso terremoto del 1688 e riportata alle forme originarie nel Novecento. Notevole il portale (sec. XII), con arco sorretto da due colonne con capitelli corinzi, e lo splendido chiostro (sec. XII); nell'interno, a pianta esagonale e decagonale, con singolare gioco di luci e ombre, sono custoditi frammenti di un importante ciclo di affreschi (sec. VIII). L'antico duomo (sec. VII), intitolato a Santa Maria de Episcopio, fu ampiamente rimaneggiato nei sec. XI-XII in forme romaniche; molto danneggiato durante la seconda guerra mondiale, conserva dell'antica costruzione la facciata, di tipo pisano, e il massiccio campanile (sec. XIII). La porta di bronzo (sec. XII, restaurata) è costituita da 72 formelle con scene della vita di Cristo. La basilica della Madonna delle Grazie risale al sec. XIX; presso l'altare maggiore è custodita la statua policroma in legno di Santa Maria delle Grazie, di scuola napoletana (sec. XVI). Il ponte Vanvitelli, eretto nel 1767, fu demolito e rifatto nel 1960. Nel punto più alto della città è la Rocca dei Rettori, eretta nel 1321 sui resti di una fortezza longobarda.

Musei

Il Museo del Sannio, ospitato nel monastero di Santa Sofia, comprende le sezioni archeologica, medievalistica, storica e artistica, e custodisce reperti archeologici provenienti dal territorio beneventano, una collezione numismatica e dipinti di scuola napoletana e romana (sec. XVI-XVIII).

Economia

Benevento è il centro di una zona prettamente agricola. Prevalgono le colture di cereali (frumento), ortaggi (patate e legumi), frutta e tabacco; importante è il patrimonio zootecnico (bovini e ovini), che alimenta la produzione di latticini. Il miglioramento delle comunicazioni ha consentito un discreto sviluppo nell'ambito commerciale e industriale, dove sono attive piccole aziende nei settori alimentare (dolci, soprattutto il torrone, liquori e paste alimentari), meccanico, chimico, poligrafico, vetrario e della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione e delle pelli.

Curiosità

A settembre la città si anima con il Festival Benevento Città Spettacolo, rassegna di teatro e di eventi culturali.

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