Castenédolo

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comune in provincia di Brescia (10 km), 152 m s.m., 26,23 km², 9256 ab. (castenedolesi), patrono: san Bartolomeo (24 agosto).

Centro della pianura bresciana, situato alla destra del fiume Chiese. Nel sec. X appartenne ai vescovi di Brescia e alla fine del sec. XII passò al comune della stessa città, che vi costruì un castello. Diventato in seguito libero comune, fu dal 1427 feudo del Carmagnola e dal 1432, diviso tra vari signori locali, fu al centro di aspre contese tra Venezia e Milano. Il 14 giugno 1859 Garibaldi vi sostenne un duro scontro con le truppe austriache e tre giorni dopo Napoleone III vi pose il suo quartier generale prima delle battaglie di Solferino e San Martino. § La villa Belpietro, detta “casa del Carmagnola”, risale al sec. XV e presenta un portico loggiato. La maestosa parrocchiale di San Bartolomeo (1803-26) custodisce affreschi di Giuseppe Teosa e dipinti di Francesco Hayez e del Moretto. § I settori di attività dell'industria sono assai vari, con una prevalenza dei comparti metallurgico, chimico (vernici), estrattivo (argilla), meccanico, informatico, dell'automazione elettronica e dell'abbigliamento. Mantengono la tradizionale importanza l'agricoltura (ortaggi, cereali, uva), il florovivaismo e l'allevamento bovino (con produzione di latte e carne).

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