Cavarèro, Adriana

filosofa italiana (Bra, Cuneo, 1947). Esponente di spicco della filosofia della differenza sessuale, fa parte della Comunità Diòtima (associazione nata a Verona per iniziativa di alcune filosofe nei primi anni Ottanta). In Nonostante Platone. Figure femminili della filosofia antica (1990), la Cavarero coglie in alcune donne (Penelope e altre in Omero e Platone) le ragioni del rifiuto dell'emancipazionismo, ossia della rivendicazione della parità con l'uomo sollecitata dal vecchio movimento femminista; nello stesso tempo pone il bisogno di affermare l'alterità femminile come differenza sessuale, nella quale vede l'enorme ricchezza delle potenzialità della donna. In Per una teoria della differenza sessuale (1992) si chiede “come pensare la differenza sessuale attraverso e in un pensiero che si fonda sul non pensarla”, dal momento che nella cultura occidentale il linguaggio è monistico e si fonda solo sul soggetto maschile del discorso e, dunque, non riconosce la differenza femminile. La Cavarero propone che la donna divenga soggetto del discorso, ossia soggetto di un linguaggio duale, di un linguaggio della differenza.Con i saggi del Corpo in figure: filosofia e politica della corporeità (1995), affronta i rapporti tra corpo e politica fermandosi sul corpo di Antigone e Ofelia di contro al “corpo politico” di Platone e di Hobbes. Ispirato al pensiero di Hannah Arendt è Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione (1997), che analizza il significato della narrazione biografica nella costruzione dell'identità personale. Nel 2007 ha pubblicato Orrorismo, ovvero della violenza sull'inerme.

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