Diòtima

associazione costituita nella metà degli anni Ottanta del sec. XX da alcune donne operanti in ambito filosofico all'interno dell'Università di Verona. L'associazione trae il suo nome da una figura femminile del Simposiodi Platone; Socrate ne riferisce i discorsi a proposito dell'amore. Il gruppo promuove studi, dibattiti e riflessioni intesi a fondare una filosofia delle donne, “femminile”. Esponenti più note sono Adriana Cavarero e Luisa Muraro, che insieme ad altre studiose hanno pubblicato uno dei testi chiave del movimento delle donne: Diòtima. Il pensiero della differenza sessuale (1987). La Cavarero sostiene la necessità di un linguaggio duale, nel quale al soggetto maschile del discorso si affianchi quello femminile. La Muraro prosegue sul percorso già tracciato dal gruppo della Libreria delle Donne di Milano che, con il libro Non credere di avere dei diritti (1987), ripercorre gli ultimi vent'anni del nuovo movimento femminile in Italia. Entrambe, però, rifiutano le teorie emancipazionistiche del vecchio movimento femminista e propongono la filosofia della differenza sessuale. In particolare la Muraro sostiene l'affidamento tra donne, ovvero l'affidarsi di una donna all'altra per superare gli ostacoli che inevitabilmente si incontrano in una società maschile. Ciò è fortemente unito alla ricerca di una nuova genealogia al femminile, che muove dalla rivalutazione altamente simbolica del rapporto madre-figlia. Molto intensi sono i rapporti di questo movimento con le idee di altri movimenti similari dell'Europa e degli Stati Uniti.

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