Cavour

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comune della città metropolitana di Torino (50 km), 300 m s.m., 49,13 km², 5356 ab. (cavouresi), patrono: san Lorenzo (10 agosto).

Cittadina dell'estremo lembo occidentale della pianura piemontese, situato sul rio Marone, alla destra del torrente Pellice. Caburrum fu fortificata dai Romani e subì distruzioni a causa delle invasioni barbariche e saracene. Dopo la signoria degli Acaia, nel 1418 passò ai Savoia. Nel 1690 fu devastata dai francesi. Nel 1771 fu data in feudo ai Benso di Chieri, la casata di Camillo Cavour. § L'abitato, dominato da uno sperone roccioso, conserva il tipico impianto topografico a reticolo dei centri militari romani; testimonianze di età romana sono anche alcune lapidi, pietre tombali e cippi. Delle fortificazioni rimangono resti del castello (distrutto nel 1638) e delle mura, che cingevano anche l'abitato. La parrocchiale di San Lorenzo conserva un trittico di Defendente Ferrari. Nella facciata del municipio due busti ricordano Cavour e Giolitti (che qui morì nel 1928). Nei dintorni si trovano i resti dell'abbazia benedettina di Santa Maria, edificata nel 1038. § L'industria, che nell'estrazione e nella lavorazione del granito e nelle segherie idrauliche aveva un'antica tradizione, oggi è attiva nei comparti alimentare, meccanico, della plastica, del mobile e dell'abbigliamento. L'agricoltura produce uva e cereali.

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