Chèrso

isola (404,3 km²) del Mar Adriatico, nel golfo del Quarnaro, politicamente inclusa nella Croazia. Stretta e allungata (67 km) in direzione N-S, è montuosa (monte Sis, 638 m) e ricoperta da boschi nella sezione settentrionale, mentre quella meridionale, meno accidentata, è più adatta alle colture e all'allevamento ovino. Cherso scarseggia di acque dolci; il lago di Vrana (5,6 km²), al centro dell'isola, rifornisce i centri principali, tra cui l'omonima cittadina di Cherso, porto e centro turistico, e il villaggio di Óssero (Osor), entrambi situati sulla costa occidentale, più riparata dalla bora. Pesca. Turismo. Presso Óssero, un ponte la collega alla vicina isola di Lussino; a NE il canale di Mezzo la separa dall'isola di Veglia. In serbo-croato, Cres. § Colonia romana dal 50 a. C. fino al sec. V d. C., fece poi parte dell'Impero bizantino fino al 1000. Dopo aver giurato fedeltà a Venezia, Cherso rimase sotto la sua protezione con alterne vicende fino al 1358 e dal 1409 al 1797, anno in cui fu ceduta all'Austria. Dopo aver fatto parte del Regno Italico e delle Province Illiriche, ritornò all'Austria nel 1814. Nel 1918 fu annessa all'Italia, che dopo la II guerra mondiale (1947) l'ha restituita alla Iugoslavia. § La città di Cherso conserva la pianta pentagonale, parte della cinta muraria rinforzata con torri e l'aspetto tipicamente veneto dell'abitato, con vie strette e belle case in pietra a vista. Tra gli edifici maggiori vi sono le chiese quattrocentesche di S. Francesco e di S. Maria, la Torre dell'Orologio con il leone di S. Marco (sec. XV-XVI) e la Loggia del 1500, dove è conservata una tavola di A. Vivarini datata 1486.

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