Chamorro, Violeta Barrios de-

donna politica nicaraguense (Nicaragua 1929). Vedova dell'editore Pedro Joaquin Chamorro, assassinato da sicari somozisti nel gennaio 1978, e direttrice del quotidiano La Prensa, nel 1979, all'indomani della vittoria sandinista contro Somoza, entrava a far parte della Giunta nazionale, per uscirne otto mesi più tardi con un forte sentimento antisandinista. Candidata dell'Unione Nazionale d'Opposizione (UNO) alle elezioni presidenziali del 25 febbraio 1990, vinceva, a sorpresa, aggiudicandosi la maggioranza dei voti contro Daniel Ortega del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), e nell'aprile dello stesso anno assumeva la presidenza della Repubblica. La Chamorro si trovava così a governare un non facile processo di transizione convivendo con alcuni aspetti del potere sandinista (la direzione dell'esercito in mano a Humberto Ortega, fratello di Daniel) e dovendo far fronte al riaccendersi degli scontri tra sandinisti e antisandinisti (luglio-agosto 1993) o agli epigoni della guerriglia contras nel Nord che solo nel febbraio 1994 si arrendevano definitivamente. Primi passi verso la democratizzazione del Paese sono stati la smobilitazione dell'esercito popolare sandinista e la revisione della riforma agraria operata dai sandinisti. Nelle nuove elezioni presidenziali del Nicaragua (1996) la Chamorro non si ripresentava, accentuando così la polarizzazione dello scontro politico risoltosi con l'affermazione del candidato di destra. Nel 1997 inziava a gestire una fondazione che porta il suo nome, attiva sul fronte degli aiuti ai Paesi poveri e nella promozione di inziative di pace. Nel 2000 pubblicava la sua autobiografia dal titolo Sueños del corazón.

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