Colònia (città della Germania)

Indice

(Köln). Città nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia (Germania), 38 m s.m., 968.600 ab. (stima 2003).

Generalità

Città situata sul Reno nel cuore del bacino vallivo che dalla città prende il nome, delimitato dai rilievi del Massiccio Scistoso Renano a E (Bergisches Land e Westerwald) e a S (Eifel e Hohes Venn) e aperto a N e a NW verso le fertili regioni del bassopiano olandese e germanico, all'incrocio di alcune fra le principali direttrici del traffico stradale, autostradale e ferroviario del Paese. Attivo porto sulla più importante arteria fluviale navigabile d'Europa, con un notevole traffico di merci. Dal primitivo nucleo della colonia romana (Colonia Augusta Agrippinensis), ancora chiaramente avvertibile nella topografia dell'abitato, si sviluppò in età medievale con una struttura semicircolare addossata alla sponda sinistra del Reno. La grande espansione urbanistica nella seconda metà del sec. XIX si attuò lungo tutte le principali vie del traffico, innestate a raggiera nel nucleo medievale fino a raggiungere e incorporare vari centri vicini, quali Nippes, Ehrenfeld, Lindenthal, Klettenberg e Bayenthal, trasformati progressivamente in sobborghi residenziali e industriali, ma separati dal nucleo storico mediante un'ampia fascia conservata a verde. Nel 1881 furono abbattute le mura medievali (una prima cinta di mura fu eretta nel 1106 e una seconda ne era stata aggiunta nel 1180-1220) per aprire una grande strada semicircolare di ca. 8 km (Deutscher Ring), al di là della quale si sviluppò la città nuova, con vie larghe e regolari. A partire dal 1888 l'espansione urbanistica interessò anche la riva destra del Reno; Deutz (cioè la romana Divitia, collegata a Colonia mediante un ponte fatto costruire da Costantino), Kalk e Mülheim furono incorporate nella città, che giace quindi su entrambe le sponde del Reno. Dopo la prima guerra mondiale nella zona dei forti esterni fu creata una fascia di giardini detta “cintura verde”. La ricostruzione della città, distrutta dai bombardamenti aerei, su piani di Rudolph Schwarz, ha rappresentato una delle maggiori imprese urbanistiche del secondo dopoguerra. Al centro sono stati costruiti edifici di carattere culturale (tra cui il teatro dell'Opera, 1957, di W. Riphahn), mentre nella fascia esterna si trovano i quartieri residenziali e industriali. Colonia è un grande centro commerciale fin dai tempi della Lega Anseatica e vanta una importante fiera campionaria. È sede arcivescovile e primario centro culturale con la famosa Università fondata nel 1388, vari istituti superiori di pedagogia, musica, economia, e numerose altre istituzioni educative e culturali. Nel 1996 la sua cattedrale è stata inclusa nel Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Vi nacque lo scrittore Heinrich Böll (1917-1985). In francese, Cologne.

Storia

Fortificata da Agrippa nel 38 a. C., Colonia, fu importante centro militare e di colonizzazione romana fino al sec. V, quando passò ai Franchi. Sede vescovile sotto Carlo Magno, ebbe dopo il Mille un grande sviluppo artigianale (lino, metallurgia) e commerciale, grazie alla posizione centrale per i traffici tra le Fiandre e il Sud. Membro della Lega Anseatica, con il crescente potere delle corporazioni si conquistò l'autonomia dagli arcivescovi, ottenendo i diritti di città libera nel 1297. Nel sec. XV vi fu istituita l'università, che ospitò famosi umanisti e sviluppò lo studio della lingua greca. Vi si tennero diverse diete, fra cui decisiva quella del 1505, in cui Massimiliano I, reduce dalle vittorie del Palatinato, impose i suoi progetti di organizzazione centralistica dell'impero. Il periodo della Riforma accentuò i contrasti interni, conducendo a guerre ecclesiastiche come quella scoppiata nel 1583, che vide sui due fronti opposti il vescovo Truchsess von Waldburg, sostenitore della secolarizzazione del clero, ed Ernesto di Baviera che, legato al papa, conseguì la vittoria (1589). Dopo di ciò, Colonia cadde sotto l'egemonia dei Wittelsbach, che durò fino alla Rivoluzione francese. Occupata (1794) e annessa (1801) dalla Francia, che la secolarizzò, nel 1814 passò alla Prussia. Nel 1837 la città fu teatro della cosiddetta Kölner Kirchenstreit (guerra ecclesiastica di Colonia), che vide l'arcivescovo C. A. Droste zu Vischering opporsi alla legge prussiana che estendeva alla Renania l'obbligo di educare i figli alla religione paterna in caso di matrimoni misti. Dopo la prima guerra mondiale fu occupata dagli Inglesi fino alla stipulazione e attuazione dei Patti di Locarno (1926). Durante la seconda guerra mondiale fu distrutta per il 90% dai bombardamenti degli Alleati. Occupata dalle truppe statunitensi il 6 marzo 1945, fu ricostruita in pochi anni, recuperando il suo ruolo economico e culturale. Nel 1993-94 venne colpita da due rovinose alluvioni.

Arte

Numerosi sono i resti di monumenti antichi nella città (strade, templi, un palazzo con il famoso mosaico di Dioniso sotto il duomo, chiese paleocristiane) e nei dintorni (ville romane). Al periodo tardoantico risalgono le chiese di S. Gereone (che conserva ancora l'impianto ellittico del sec. IV), S. Ursula e S. Severin, sorte sui cimiteri situati fuori dalle mura, e quella di S. Georg. L'importanza di Colonia toccò il suo apice nel periodo che va dalla metà del sec. X, quando sotto la spinta dei ceti mercantili e artigianali la città ebbe un primo ampliamento nella fascia compresa tra il castrum romano e il Reno (Alte Markt e Neumarkt), alla metà del sec. XIII, epoca in cui ebbe inizio la costruzione della nuova cattedrale. Entro questo periodo furono erette le chiese più importanti della Germania ottoniana e salica. Nei sec. X-XI la città divenne uno dei maggiori centri europei della scultura monumentale, dell'intaglio in avorio (famosi sono i reliquiari in forma architettonica), dell'oreficeria e della miniatura (in cui confluiscono influenze bizantine e tradizione carolingia). La chiesa del monastero benedettino di S. Pantaleone conserva ancora l'imponente Westwerk (corpo occidentale) consacrato nel 980, fondamentale esempio dell'architettura ottoniana. Nella prima metà del sec. XI vennero erette a C. due chiese che sono tra le più interessanti dell'architettura del periodo salico: quelle dei SS. Apostoli (ca. 1020-30) e di S. Maria im Kapitol (ca. 1030-60), monumento dell'architettura ottoniana. Nel 1248 incominciarono i lavori per la costruzione del Dom, la nuova cattedrale, al posto di quella carolingia, sul modello delle grandi cattedrali francesi (Amiens). Il coro fu consacrato nel 1320, il corpo principale fu iniziato nel 1350, ma l'edificio rimase incompiuto fino alla seconda metà del sec. XIX, quando venne completato in falso stile gotico . L'interno, a 5 navate e transetto a 3 navate, ha un rapporto tra larghezza e altezza di 1 a 3,8, che rappresenta il massimo del verticalismo nelle cattedrali gotiche; conserva il Dreiköningenschrein (cassa dei Re Magi), un reliquiario del 1181 in argento, smalto e pietre preziose, la grande pala di S. Lochner (ca. 1442-44), il maggiore rappresentante della scuola di pittura di Colonia nel primo Quattrocento, e la Gerokreuz (969-976 ca), il primo crocifisso monumentale nell'arte nord europea. Nei pressi del duomo sorsero nei sec. XIII-XIV altre chiese gotiche (Minoritenkirche, S. Ursula); numerosi anche gli edifici civili tardo-gotici (il Gürzenich o palazzo dei Ricevimenti, 1473-1544; il palazzo municipale con il portico di W. Vernuiken, 1569-73, l'opera più importante del Rinascimento in Renania). Nel tardo Medioevo tuttavia l'attività edilizia appare ridotta. Grande vitalità dimostra invece la scuola di pittura tra la metà del sec. XIV e la metà del sec. XV: dapprima allineata col gusto gotico internazionale, poi, con S. Lochner, più vicina al realismo fiammingo. § Il Wallraf-Richartz-Museum, dal 2001 nella nuova sede disegnata da O. M. Ungers, possiede una delle massime collezioni d'arte a livello mondiale: pittori tedeschi medievali e tardogotici (S. Lochner), rinascimentali (Bergognone, A. Dürer, Tiziano, Tintoretto), olandesi del Seicento (P. P. Rubens, J. van Ruisdael, Rembrandt), francesi e tedeschi dell'Ottocento e del Novecento (G. Courbet, P. Cezanne, M. Klinger), artisti contemporanei (A. Burri, M. Rotella, A. Tápies). Altri musei importanti sono: il Museo Romano-Germanico (Römisch-Germanisches Museum), che espone reperti romani dal sec. I al V, tra cui il mosaico di Dioniso (220-30 ca.) e il mausoleo di Lucio Poblicio (40 ca); il Museo Ludwig, con una ricca collezione di capolavori del sec. XX (K. Malevič, E. L. Kirchner, O. Kokoschka, A. Modigliani, P. Klee, J. Miró, R. Magritte); il Museo Schnütgen, sistemato nella collegiata della chiesa romanica di S. Cecilia, che conserva opere d'arte renana del Medioevo (sculture romaniche e gotiche, fra cui la Madonna Siegburg, del 1150 ca., avori del sec. IX, tessuti, vetri, manoscritti); il Museo dell'Arte dell'Asia Orientale (Museum für Ostasiatische Kunst) con importanti collezioni d'arte orientale.

Artigianato

Colonia fu anche uno dei più importanti centri renani per la produzione del gres. La pasta aveva corpo grigio e una superficie con tonalità variante dal castano al giallo spento. Poiché il vasellame presentava un colore a chiazze irregolari era detto tigrato. A Colonia esistevano tre manifatture, la più importante delle quali, quella della Maximinenstrasse (1520-40), produceva i caratteristici “barbagrigia” (Bellarmines o Bartmannkrüge): boccali con un mascherone barbuto sul collo. La fabbrica dell'Eigelstein era specializzata in boccali con medaglioni in rilievo. Più modesta fu la manifattura della Komoedienstrasse (1550-75).

Spettacolo

A Colonia si ebbero mimi nell'epoca romana, drammi sacri nel Medioevo, un efficiente teatro scolastico nel Rinascimento e poi tournée di compagnie non solo tedesche ma anche italiane, inglesi, olandesi e polacche fino a tutto l'Ottocento, con particolare affluenza di attori-ciarlatani per la grande Kermesse di primavera. Nel 1829 fu inaugurato lo Stadttheater, destinato sia alla prosa sia alla lirica e sostituito nel 1872 dal Neues Stadttheater, al quale si affiancò nel 1902 un Opernhaus, presto impostosi come uno dei più importanti teatri lirici tedeschi. Dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, le sale più prestigiose sono il ricostruito Opernhaus e i tre teatri per la prosa della Städtische Bühne. Importante è anche l'Institut für Theaterwissenschaft, presso l'Università. Notevole centro per la danza tedesca, dal 1961 è sede di un'Accademia estiva e del Tanzarchiv (legato all'omonima rivista e organizzato come biblioteca e museo), provenienti rispettivamente da Krefeld e Amburgo.

Economia

L'industria è attiva in prevalenza nei settori meccanico, metallurgico, automobilistico, elettronico, informatico, chimico (fibre artificiali, colori, ecc.), petrolchimico, farmaceutico, alimentare e della produzione della famosa acqua di Colonia. Le attività terziarie più sviluppate sono quelle dei settori della comunicazione (nove emittenti televisive e otto stazioni radio), bancario e assicurativo. Aeroporto a Colonia-Wahn.

Bibliografia

Per l'aspetto generale

Polyglott Reiseführer, Köln, Monaco di Baviera, 1967; J. Zepp, Köln - Die Entwicklung des Stadtkerns bis zur Gegenwart, in “Topographischer Atlas Nordrhein-Westfalen”, Düsseldorf, 1968; idem, Köln und seine Vororte, in “Topographischer Atlas NordrheinWestfalen”, Düsseldorf, 1968; T. C. I., Germania Occidentale e Berlino, Milano, 1970; C. Van Braun, I. Hannefoth, Visitiamo insieme la Germania, Milano, 1978.

Per la storia

R. Kobner, Die Anfänge des Gemeinwesen der Stadt Köln, Colonia, 1922; H. Schroers, Die kölner Wirren. Studien zu ihrer Geschichte, Berlino, 1927; S. Manfredi, Impronte romane a Colonia, Roma, 1972.

Per l'arte

W. Neuss, Rheinische Kirchen im Wiederaufbau, Monaco-Gladbach, 1951; W. Weyres, Neue Kirchen im Erzbistum Köln 1945-1956, Düsseldorf, 1957; P. Hall, Le città mondiali, Milano, 1966; M. Cavenaghi, SS. Apostoli e S. Maria in Kapitol: due esempi di salico, Milano, 1976.

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