Dózza

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comune della Città Metropolitana di Bologna (31 km), 190 m s.m., 24,24 km², 6629 ab. (dozzesi), patrono: Madonna del Calanco (primo martedì dopo Pentecoste).

Centro nella valle del torrente Sellustra. Fu tra i primi castelli sorti attorno a Imola, lungamente conteso tra questa e Bologna per la sua posizione strategica. Verso la fine del sec. XV appartenne a Girolamo Riario e a Caterina Sforza, quindi passò al Valentino e, infine, ai Malvezzi Campeggi.§ Il borgo è raccolto attorno alla rocca medievale, rifatta dai feudatari nei sec. XV e XVI, che ospita l'Enoteca regionale. Nella parrocchiale (ricostruita alla fine del sec. XV), si conservano un dipinto di M. Palmezzano (1492), una lunetta in sasso del sec. XI e dipinti di scuola bolognese del sec. XVI.§ L'economia si basa sull'agricoltura (cereali, frutta, pregiati vigneti, barbabietole, foraggi per l'allevamento) e su industrie operanti nei settori meccanico, enologico, delle macchine utensili, della carpenteria in ferro e legno. La bellezza del borgo costituisce un notevole richiamo turistico.

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