Bológna o Bològna (provincia)

Indice

provincia dell'Emilia-Romagna, 3702 km², 964.074 ab. (stima 2007), 260 ab./km², capoluogo: Bologna. Comuni: 60. Sigla: BO.

Generalità

È la più estesa e la più popolosa delle province della regione ed è delimitata da quelle di Modena, Ferrara, Ravenna, Pistoia, Prato e Firenze. È luogo di passaggio obbligato fra il Nord e il Sud della penisola e per le comunicazioni transappenniniche, e partecipa in misura pressoché uguale delle due regioni morfologiche che caratterizzano il paesaggio geografico emiliano: Appennino e Pianura Padana.

Territorio

Si estende dall'Appennino Tosco-Emiliano alla grande ansa del Reno. Il confine amministrativo della provincia non si sviluppa lungo lo spartiacque appenninico, ma lascia in territorio toscano le testate vallive dei principali corsi d'acqua che attraversano la provincia, scendendo a NE entro valli trasversali alla catena appenninica e delimitando così un sistema di contrafforti subparalleli. Essi sono l'Idice, il Sillaro, il Santerno e soprattutto il Reno, cui tutti tributano. Tra i parchi regionali della provincia, si segnalano, oltre a quelli dell'Abbazia di Monteveglio, del Corno alle Scale e dei Laghi di Suviana e Brasimone, il parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, che tutela l'ambiente carsico a S di Bologna, e il parco di Monte Sole, dove si conserva la memoria storica delle 38 località la cui popolazione fu vittima, nell'autunno del 1944, di uno dei più gravi eccidi della seconda guerra mondiale. Il clima è di tipo continentale con estati calde, inverni freddi e precipitazioni distribuite in misura pressoché uniforme nel corso dell'anno, ma con massimi nei mesi autunnali; le caratteristiche climatiche dell'Appennino sono alquanto diverse da quelle della pianura, presentando, tra l'altro, maggiori precipitazioni e temperature estive e invernali meno elevate. La dicotomia fra montagna e pianura risulta particolarmente evidente dal punto di vista socioeconomico: mentre la prima ha subito, a partire dagli anni Trenta del Novecento, un grave processo di spopolamento, che ne ha quasi dimezzato la consistenza demografica, innescando fenomeni di dissesto idrogeologico legati in gran parte all'abbandono dei terreni o, per contro, alla sussistenza di un'agricoltura marginale su versanti scarsamente idonei, la seconda si è andata densamente popolando. La consistenza della popolazione provinciale è rimasta pressoché stabile nell'ultimo ventennio del sec. XX, grazie all'apporto del flusso migratorio esterno e interno, che ha compensato il saldo negativo del movimento naturale della popolazione. La struttura urbana è decisamente monocentrica, con il prevalere del capoluogo sugli altri centri provinciali, come Imola, che si può considerare una città di rango regionale, San Lazzaro di Savena, Casalecchio di Reno, San Giovanni in Persiceto, Castel San Pietro Terme, Zola Predosa, Pianoro e Castel Maggiore, le cui dotazioni di servizi sono di importanza perlopiù locale. Fitta la rete di vie di comunicazione stradali, che hanno nel capoluogo provinciale, per la sua posizione baricentrica, uno dei maggiori crocevia del traffico nazionale: l'Autostrada del Sole (A1), la A13 Bologna-Padova, A14 Bologna-Taranto, la via Emilia (SS 9), che segue la direttrice NW-SE e la SS 64, che segue quella NE-SW. Bologna è il principale nodo ferroviario italiano, dove transitano tutti i treni che collegano il Nord e il Sud della penisola. Considerevoli sono il traffico passeggeri e il traffico merci dell'aeroporto internazionale di Bologna-Borgo Panigale.

Economia

Nel suo complesso, l'economia della provincia vanta un reddito pro capite superiore alla media nazionale, potendo contare su un'agricoltura tradizionalmente fiorente, sia nelle fertili zone di pianura, coltivate prevalentemente a cereali e barbabietola da zucchero, sia nella media collina, dove crescono ortaggi e frutta, sia nell'alta valle, dove ricca è la produzione di foraggi, che alimentano un cospicuo allevamento suino e bovino. Il punto forte dell'economia della provincia è però l'industria, strutturalmente solida, proprio per le dimensioni delle aziende, in genere medio-piccole, e per l'integrazione e la specializzazione del comparto dei motori (distretto industriale di Bologna). I settori più attivi sono quello della trasformazione dei prodotti agricolo-zootecnici (zuccherifici, caseifici, dolcifici, pastifici, distillerie, conservifici), nonché quelli chimico, grafico-editoriali e dei materiali per l'edilizia. Assai rilevanti sono pure il commercio e il turismo, data la fitta rete viaria che fa capo a Bologna. Le presenze turistiche sono legate soprattutto al turismo congressuale (Fiera District) e culturale, quest'ultimo animato da prestigiose mostre d'arte e dalle iniziative scientifiche e artistiche dell'antica università del capoluogo.

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