Dağlarca, Fazil Hüsnü

poeta turco (İstanbul 1914-2008). Dopo aver intrapreso la carriera militare, ha cominciato a comporre poesie all'inizio degli anni Trenta. Il poema Vita rallentata (1933) lo ha imposto subito all'attenzione sia della critica che del pubblico. Negli anni Cinquanta ha abbandonato l'esercito e si è dedicato ad altre attività, riservando però uno spazio preminente alla letteratura. In quel periodo Dağlarca ha pubblicato alcune raccolte di poesie tra le quali Madre terra (1950) La guerra d’Indipendenza – Da Samsun ad Ankara (1951), La tomba di Atatürk (1953), Il piccolo insetto (1957). Considerato uno dei maggiori poeti turchi contemporanei Dağlarca si è caratterizzato come simbolo della cultura nazionalista. Nelle sue poesie ha rappresentato i grandi temi della storia, non soltanto del suo Paese, analizzando i comportamenti psicologici dell'individuo in relazione alle diverse età del mondo. Tra le altre raccolte sono da menzionare Essere turco (1963), Iscrizioni (1965), La nostra guerra per il Viet Nam (1966) Andiamo (1968), L’epopea del 19 maggio (1969), L’uccello con quattro ali (1970), La bomba al neutrone (1981). Dağlarca ha anche scritto libri per bambini tra cui L’artiglio dell’uccello (1971), Bambino del mondo (1974), La balena e il mandarino (1977) e La leggenda degli occhi (1979).

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