Davičo, Oskar

scrittore serbo (Šabac 1909-Belgrado 1989). Arrestato per propaganda comunista, rimase in carcere dal 1932 al 1937; nel 1943 si unì ai partigiani. Esordì come poeta modernista, della corrente surrealista, con le prose di Anatomia (1930) e la collaborazione al volume La posizione del surrealismo nel processo sociale (1932). Dopo una parentesi “realista”, tornò al modernismo diventando il portavoce della letteratura iugoslava contemporanea. Tra le opere: i romanzi La poesia (1952), la pentalogia La prigione (1963-71: Silenzio, Fame, Segreti, Fughe e Casa patria) e Basso obbligato (1962); le raccolte di versi Occhi alloggiati (1956), Fotografie (1963), Il corpo per il corpo (1975), Parole in azione (1977).

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