città nella provincia dell'Olanda Meridionale (Paesi Bassi), 94.770 ab. (stima 2006).

Generalità

Situata nella pianura costiera del Delfland, sul canale della Schie, è una delle più antiche e caratteristiche città olandesi. La città vecchia, la cui struttura originaria è rimasta pressoché intatta, è circondata su tre lati da canali, mentre un sistema di canali interni, fiancheggiati da banchine alberate e da case prevalentemente barocche, attraversa il centro, conferendogli un aspetto pittoresco. La zona meglio conservata è l'Oude Delft, lungo il canale della Schie. È sede di una università scientifica e di un centro di ricerche nucleari. La città diede i natali al pittore J. Vermeer (1632-1675).

Storia

Citata già nel sec. X, ebbe il titolo di città nel 1246, godendo di un lungo periodo di sviluppo industriale (tessuti e birra). Presa nel 1359 dal duca di Albrecht, nel 1389 fu dotata di un porto (Delfshaven). Rimessasi dall'incendio che la distrusse per due terzi nel 1536, partecipò alla rivolta contro la Spagna (1572). Fu residenza del principe Guglielmo I d'Orange, che da Delft condusse la lotta per l'indipendenza dalla Spagna e vi fu assassinato da un fanatico (1584). Nel 1654 venne devastata dall'esplosione di un deposito di polvere da sparo. Da allora cominciò a decadere, anche per la rivalità commerciale di Leida e di Rotterdam, risorgendo nell'Ottocento grazie a un impetuoso sviluppo industriale.

Arte

Al centro della città si trova la piazza del Mercato con i monumenti più interessanti: la Chiesa Vecchia (Oude Kerk), le cui parti più antiche risalgono al 1300 ca. e le più recenti, tardogotiche, al primo Cinquecento, conserva nel suo interno un pulpito del 1548 e la tomba del pittore J. Vermeer; la Chiesa Nuova, Nieuwe Kerk (sec. XIV-XV), con una colossale torre e, all'interno, le tombe dei membri della casa reale degli Orange-Nassau, tra cui il mausoleo del principe Guglielmo I (opera del 1614-23); il Palazzo Comunale, un edificio tardorinascimentale di Hendrik de Keyser (1618-22), in gran parte ristrutturato nel sec. XIX. Sul Oude Delft si trova il vasto complesso del Prinsenhof, già convento di Sant'Agata, poi residenza di Guglielmo I d'Orange, dove è stato sistemato il Museo Het Prinsenhof (arte, artigianato e storia della città). Il Museo Nusantara espone tessuti, maschere, sculture e strumenti musicali portati dall'Indonesia tra il 1600 e il 1942. Il Museo Lambert van Meerten, dimora di fine Ottocento arredata in stile neo-rinascimentale, raccoglie dipinti, vetrate, fregi architettonici e un'importante raccolta di ceramiche prodotte nella città; Delft fu infatti un attivo centro di produzione nel Seicento e nel Settecento sotto l'influsso delle porcellane importate dell'oriente. La città fu famosa anche per la tessitura di arazzi. Negli spazi dell'ex arsenale secentesco ha sede il Museo dell'Esercito, con armi, uniformi, documenti e fotografie.

Economia

La città è orientata allo sviluppo del terziario, basato sulla sua università e su poli di ricerca sull'alta tecnologia, sulla ricerca e sulla didattica. Meta di un cospicuo flusso turistico, Delft è anche sede di industrie ceramiche, alimentari, metallurgiche, farmaceutiche, meccaniche, elettrotecniche, vetrarie, della gomma, della carta e delle materie plastiche.

Bibliografia

R. L. Delenne, Dictionnaire des marques de l'ancienne faïence de Delft, Parigi, 1947; H. P. Fourest, Les faïences de Delft, Parigi, 1957; A. Barendsen, Verbogenheden uit het Oude Delft, 1962; C. H. Jonge, Delfter Keramik, Tubinga, 1969; A. M. Mariën-Dugardin, Prestige de la faïence de Delft, Bruxelles, 1971; G. Aliprandi, M. Milanera, La ceramica in Europa, Genova, 1986.

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