Dubochet, Jacques

Biofisico svizzero (Aigle, 1942). È riuscito a vetrificare l'acqua attorno alle biomolecole, impedendo così la formazione di cristalli di ghiaccio nei campioni biologici. Dubochet scopre che l'acqua può mantenere forma liquida a temperature di congelamento se raffreddata molto rapidamente in etano liquido. In questo modo viene preservata la forma naturale delle biomolecole nell'ambiente del vuoto necessario per l'imaging biologico mediante microscopia elettronica. Per le sue scoperte è stato insignito del Premio Nobel per la Chimica nel 2017 (condiviso con i biofisici Richard Henderson e Joachim Frank). Diagnosticato dislessico in gioventù, Dubochet frequenta la Scuola Politecnica dell'Università di Losanna dove si laurea in ingegneria fisica nel 1967. Due anni più tardi si laurea anche in Biologia molecolare all’Università di Ginevra. In seguito, consegue il dottorato di ricerca in Biofisica presso l'Università di Ginevra e l'Università di Basilea. Nel 1978, dopo un periodo presso il Biocentro dell'Università di Basilea, Dubochet entra far parte della facoltà del Laboratorio europeo di Biologia molecolare (EMBL) a Heidelberg. Qui lavora come capo del Laboratorio di applicazioni di microscopia elettronica e sviluppa la microscopia crioelettronica. Rimane all'EMBL fino al 1987, quando diviene professore di Biofisica all'Università di Losanna. Si ritira nel 2007. Negli anni '70, Dubochet si occupa di microscopia elettronica in campo oscuro e impiega la tecnica per visualizzare con successo il virus del mosaico del tabacco e il DNA, ma la presenza di acqua nel materiale biologico rende distorta l’immagine. Dubochet si convince che per superare il problema, i campioni biologici devono essere ripresi in uno stato congelato. Con Alasdair McDowall riesce a trasferire un campione biologico su una superficie di rete metallica e immergere la rete in etano raffreddato da azoto liquido a circa -190 °C, che vetrifica l'acqua attorno al campione. Il loro lavoro viene pubblicato nel 1981. La ricerca di Dubochet è fondamentale per il progresso della microscopia crioelettronica. Per tutto il resto della sua carriera, continua a perfezionare le tecniche per l'imaging strutturale di materiali biologici mediante microscopia crioelettronica. Ha sviluppato un metodo noto come cryoEM of vitreous section (CEMOVIS). Oltre al premio Nobel, Dubochet ha ricevuto l'EMBL Lennart Philipson Award (2015).

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