El Lissitzky

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Pittore, fotografo, tipografo, grafico e architetto russo (Počinok, 1890 - Mosca, 1941). Pseudonimo di Lazar’ (o Eliezer) Markovič Lisickij. Nato nella piccola comunità ebrea di Počinok nello Smolensk, cresce a Vicebsk, mostrando sin da bambino il gusto per il disegno che porta i suoi genitori a consentirgli a tredici anni di seguire le lezioni del maestro Yehuda Pen; nonostante le grandi doti, non viene però ammesso alla Accademia d’arte di Pietroburgo in quanto ebreo. El Lissitzky sceglie così di andare a studiare in Ingegneria in Germania; nel 1912 viaggia in Europa e in Italia, dove riscopre la passione per i paesaggi e l’architettura. Quello stesso anno, per la prima volta, alcune sue opere sono esposte in una mostra organizzata dall'Unione degli Artisti di San Pietroburgo. El Lissitzky rimane in Germania fino allo scoppio della Grande Guerra, quando torna in Russia assieme ad altri artisti connazionali. Si iscrive all’Università di Riga e si dedica allo studio della cultura ebraica e all’illustrazione di libri yiddish per ragazzi: le sue opere sono raccolte in Sihas hulin: Eyne fun di geshikhten (Una conversazione quotidiana), accompagnate da lettere dal gusto Art Nouveau. Nel 1919 viene invitato da Marc Chagall al Vitebsk Popular Art Institute per tenere la cattedra di Architettura e Arti visive; qui Lissitzky realizza numerosi manifesti propagandistici e si avvicina all’avanguardia del Suprematismo fondata da Kazimir Malevič che mira alla semplificazione estrema degli elementi figurativi. Nel 1920 con Malevič fonda l’associazione di studenti e professori Molposnovis (Giovani Sostenitori della Nuova Arte) poi ribattezzata UNOVIS che esalta l’adesione al Suprematismo, arte che deve essere sostegno ed esaltazione del regime sovietico. In questi anni El Lissitzky realizza la serie di quadri astratti e geometrici noti come Proun, che egli definisce "stazioni di transito dalla pittura all'architettura sulla via costruttiva della nuova configurazione" in cui trova spazio anche la simbologia ebraica. Nel 1921 si stabilisce a Berlino come ambasciatore della cultura dell’URSS in Germania dedicandosi alla grafica e alla scrittura; tra il 1923 e il 1925 progetta di realizzare a Mosca i Wolkenbügel (appendinuvole), serie di grattacieli orizzontali che avrebbe dovuto incoronare il centro storico della città. Nel 1924 gli viene diagnosticata la tubercolosi polmonare e, dopo un periodo in sanatorio a Locarno, l’anno seguente fa ritorno a Mosca. Negli anni seguenti El Lissitzky abbandona la pittura dedicandosi alla stampa, alla grafica e all’allestimento di mostre. A partire dagli anni Trenta le sue condizioni fisiche peggiorano significativamente. In questi anni cura la rivista USSR im Bau (USSR in costruzione) e, nel 1937, l’Esibizione Agricola Russa e la costruzione del Padiglione sovietico all'Esposizione internazionale di Belgrado (mai realizzato a causa della guerra). L’ultimo suo lavoro è la realizzazione di propaganda bellica antinazista. Muore a Mosca nel dicembre 1940.

Bibliografia

M. Tupitsyn, El Lissitzky: Beyond the Abstract Cabinet, Yale, 1999; N. Perloff, B. Reed, Situating El Lissitzky: Vitebsk, Berlin, Moscow, New York, 2003; A: Shatskikh, Vitebsk: The Life of Art, Yale, 2007.

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