Faéto

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comune in provincia di Foggia (47 km), 820 m s.m., 26,16 km², 758 ab. (faetani), patrono: san Prospero (seconda domenica di agosto).

Centro situato su un monte che domina la valle del torrente Celone, tra vasti boschi. Fu fondato nel Trecento da soldati provenzali al seguito di Carlo II d'Angiò (vi si parla ancora un dialetto franco-provenzale). Divenne feudo dei Piccolomini e di altri signori. Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1980.§ Nell'abitato spicca la mole della chiesa madre del Santissimo Salvatore (sec. XVI). La Casa del Capitanio risale probabilmente al sec. XV: costruita forse con i resti di un antico monastero che sorgeva nei dintorni, presenta una bella bifora. L'edificio ospita il Museo Etnografico, in cui sono esposti strumenti da lavoro e oggetti che illustrano usi, costumi e attività quotidiane delle comunità franco-provenzali di Faeto e di Celle di San Vito.§ All'agricoltura (cereali e foraggi) si affianca l'allevamento ovino, bovino e suino, con produzione di pregiati prosciutti tipici. È zona di villeggiatura estiva e di escursionismo.§ Al prosciutto di Faeto è dedicata una sagra nel mese di agosto, mentre la FFéte de lu cajunne (sagra del maiale), si svolge a febbraio.

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