Faraday, Michael

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fisico inglese (Newington Butts 1791-Hampton Court, Londra, 1867). Praticamente autodidatta, iniziò a lavorare molto giovane come rilegatore di libri, interessandosi contemporaneamente allo studio della chimica. Nel 1812, dopo aver seguito una serie di conferenze di H. Davy, rivolse al grande scienziato osservazioni tanto acute che gli valsero l'assunzione come suo segretario e assistente scientifico. Poté così dedicarsi interamente all'indagine scientifica, dapprima nel campo della chimica svolgendo ricerche sulla liquefazione di alcuni gas (quelli allora detti permanenti); più tardi, nominato direttore del laboratorio della Royal Institution (1825) e successore di Davy nella stessa cattedra universitaria (1833), compì fondamentali studi sui fenomeni dell'elettrolisi e soprattutto si occupò di elettricità, magnetismo e di magneto-ottica enunciando leggi, dimostrate sperimentalmente, che fornirono la base scientifica alle successive teorie sull'elettromagnetismo. Abilissimo sperimentatore, programmò le ricerche allo scopo di dimostrare le sue intuizioni teoriche; in tal modo dimostrò le leggi che portano il suo nome relative ai fenomeni elettrolitici; mostrò (1821) che i magneti esercitano azioni meccaniche sui conduttori percorsi da corrente: scoprì (1830-31) il fenomeno dell'induzione elettromagnetica (legge di F.-Neumann-Lenz), stabilendo le basi per lo sviluppo dei generatori elettrici. Nel 1845 dimostrò che la luce polarizzata subiva una rotazione per effetto del campo magnetico. In campo teorico fondamentale importanza assunse l'introduzione del concetto di linee di forza dei campi da cui presero avvio le teorie di J. C. Maxwell.

Costante di Faraday

Quantità di carica elettrica (detta anche faraday, simbolo F) che libera agli elettrodi di una cella elettrolitica un equivalente chimico di sostanza; è uguale a 96.487 coulomb, valore che viene generalmente arrotondato a 96.500. Per evitare confusioni con il farad è stato proposto di chiamare tale costante davy, dal nome del chimico H. Davy.

Criterio di Faraday

Modo di rappresentazione grafica dei campi vettoriali in cui il numero delle linee di flusso per unità di superficie, perpendicolare alle linee stesse, nell'intorno di un punto qualsiasi del campo, è proporzionale all'intensità del campo in quel punto.

Disco di Faraday

Disco di rame mobile attorno a un asse orizzontale e collegato con un galvanometro mediante un contatto strisciante posto sull'asse e un contatto a mercurio in cui è immersa la parte inferiore del disco. Facendo ruotare il disco in un campo magnetico orientato orizzontalmente il galvanometro segna un passaggio di corrente elettrica indotta.

Effetto Faraday

Effetto magneto-ottico consistente in una rotazione del piano di polarizzazione di un raggio luminoso polarizzato propagantesi in un mezzo immerso in un campo magnetico. Quando la direzione di propagazione del raggio coincide con quella delle linee di forza del campo, l'angolo di rotazione α del piano di polarizzazione è proporzionale all'intensità del campo H, alla lunghezza del percorso l del raggio nella sostanza considerata e dipende, attraverso una costante di proporzionalità KV, detta costante di Verdet, dalla natura del mezzo:

Gabbia di Faraday

Gabbia di rete metallica sostenuta da piedi isolanti; gli oggetti posti nel suo interno non risentono di azioni elettriche prodotte da cariche esterne, perché il campo elettrico da esse generato risulta nullo all'interno della gabbia, che funziona da schermo elettrostatico. Per estensione è così chiamato qualunque schermo elettrostatico.

Leggi di Faraday

Leggi che nei fenomeni di elettrolisi regolano il rapporto tra la quantità di elettricità, ossia il prodotto dell'intensità di corrente per il tempo di elettrolisi, e la quantità di elettrolita che si trasforma agli elettrodi. La prima legge esprime la proporzionalità tra la quantità di elettricità e la quantità di peso di elettrolita decomposto; la seconda afferma che la stessa quantità di elettricità decompone in tutti gli elettroliti quantità chimicamente equivalenti. Le due leggi di Faraday si possono compendiare nel seguente enunciato: quando in una cella di elettrolisi passano 96.500 coulomb, ai due elettrodi si trasforma una quantità di elettrolita pari a 1 equivalente chimico.

Pozzo di Faraday

Recipiente cilindrico metallico molto lungo rispetto al suo diametro , collegabile con un elettrometro, mediante il quale si può misurare la carica elettrica dei corpi introdotti in esso.

Spazio di Faraday

Zona oscura nella scarica elettrica in gas rarefatti; presente a pressioni dell'ordine di 0,5 millimetri di mercurio, divide la luminosità del gas in colonna positiva e luce negativa.

Bibliografia

S. P. Thompson, Michael Faraday. His Life and Work, Londra, 1898; L. P. Williams, Michael Faraday, a Biography, Londra-New York, 1965; F. G. Lloyd, H. Belshaw, Michael Faraday, Londra, 1985.

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