Farinati, Pàolo

pittore, incisore e architetto italiano (Verona 1524-1606). Manierista minore, nella sua opera influenze del Parmigianino e in misura minore di Michelangelo si fondono con i modi di Giulio Romano, studiati a Mantova nel 1552, mentre vi dipingeva un San Martino per il duomo. La sua opera più significativa è la Deposizione di Cristo (1573; Grenoble, Musée de Peinture et de Sculpture), dalle luci aspre e dalle forme contorte. Negli affreschi che il pittore eseguì in alcune ville nei dintorni di Verona (Ca' Zenobio a Sommacampagna, villa Nichesola a Panton) si avverte una certa ripresa dal Veronese, presente anche in alcuni dei suoi quadri migliori (Adorazione dei Magi, Amsterdam, Rijksmuseum; Mosè e le figlie di Ietro, 1583-84; Verona, Museo di Castelvecchio). Suoi allievi e aiutanti furono i figli Giambattista (1570-1605), Vittoria (nata intorno al 1565) e Orazio (1559-dopo il 1616).

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