Ferrara, Giuliano

giornalista italiano (Roma 1952). Cresciuto negli ambienti della sinistra, dopo aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi nel ‘68, ha svolto attività politica nelle file del PCI fino al 1980. Si è poi dedicato al giornalismo, diventando notista politico del Corriere della Sera. Nel 1987 ha iniziato, su Rai Tre, la sua carriera televisiva conducendo Linea rovente, trasmissione che ha inaugurato il filone del giornalismo-spettacolo. Nel 1989 è passato alla Fininvest, rafforzando la sua figura di anchorman con programmi come Il gatto, Radio Londra e L'istruttoria. Contemporaneamente, ha iniziato una nuova carriera politica con l'elezione al Parlamento Europeo nelle liste del PSI (1989) e con la nomina, nel 1994, a ministro per i Rapporti con il Parlamento del governo Berlusconi. Nel 1996 fonda il quotidiano Il Foglio , di cui assume la direzione nel 1997, dopo aver abbandonato la carica equivalente del periodico Panorama. Nel 2001 ha avviato una collaborazione con la neonata rete televisiva La7 conducendo insieme con G. Lerner Diario di guerra, programma d'attualità in onda in seconda serata, successivamente la stessa trasmissione, passata in prima serata, cambia nome, prendendo il titolo di Otto e mezzo. Nel 2007 ha proposto una moratoria universale sull’aborto e in occasione delle elezioni politiche del 2008 ha fondato il partito di scopo Associazione difesa della vita. Aborto? No grazie, per portare nelle aule del Parlamento il tema dell’aborto. La lista ha ottenuto solo lo 0,371% dei voti, non riuscendo a superare la soglia di sbarramento necessaria per entrare in Parlamento. Dal 2011 al 2012 Ferrara ha condotto su Rai 1 il programma della durata di 5-7 minuti chiamato Qui Radio Londra, in onda ogni sera dopo il telegiornale. Nel 2015 Ferrara ha lasciato la direzione del Foglio, sostituito da Carlo Cerasa. Ferrara continua a collaborare come editorialista con il quotidiano da lui fondato.
È autore di alcune opere tra cui Radio Londra (1999); Ai comunisti. Lettere da un traditore (1991); Non dubitare. Contro la religione laicista (2005); Teoconservatorismo e ateoconservatorismo a confronto (2014); Il Royal baby. Matteo Renzi e l'Italia che vorrà (2015).

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