Filottète

(greco Philoktetēs), mitico eroe greco, compagno di Eracle, dal quale ricevette l'arco e le frecce avvelenate. Partito per Troia, fu abbandonato dai Greci nell'isola di Lemno per essere stato infettato da un serpente. Tornati i Greci a riprenderlo in seguito a un vaticinio, fu guarito da Apollo e decise le sorti della guerra uccidendo Paride. Il mito di Filottete fu trattato nella tragedia da Eschilo, da Euripide e soprattutto da Sofocle (409 a. C.), che imperniò la sua opera sull'odio dell'eroe verso gli antichi compagni e sulla sua resistenza ai loro appelli, vinta infine per l'intervento divino di Eracle. § Pausania ricorda, nella pinacoteca dei Propilei di Atene, un quadro di Polignoto raffigurante Ulisse nell'atto di rubare l'arco a Filottete per indurlo a recarsi a Troia. Quadri con Filottete ferito sono attribuiti dalle fonti a Parrasio e ad altri artisti e anche la statua del “claudicante” di Pitagora, ricordata da Plinio, rappresentava forse Filottete. Tra le figurazioni rimaste (numerose quelle su urne etrusche, su gemme, su vasi italioti) notevole quella della tazza argentea da Hoby in Danimarca (Copenaghen, Nationalmuseet), firmata da Chirisofo.

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