cinghiale

(ant. cinghiare, cinghiaro; toscano cignale), sm. (f. rar. cinghiala e cinghialéssa) [sec. XIII; latino singulāris (porcus), (porco) che vive solitario]. Nome di 5 specie di Artiodattili Suiformi della famiglia dei Suidi, genere Sus, e in particolare della specie Sus scrofa. § Il cinghiale, lungo 100-150 cm, è alto al garrese sino a 90 cm con coda di 12-20 cm; il suo peso può arrivare a 180 kg nei maschi. Ha manto di colore bruno nerastro, tendente al giallastro o al rossiccio; i giovani sono di color bruno chiaro, con strie longitudinali nerastre. Il cinghiale ha canini assai sviluppati, sporgenti e incurvati. Di costumi più spesso crepuscolari e notturni (dove non è disturbato è attivo anche in pieno giorno), frequenta habitat diversi, sovente boschi con fitto sottobosco, spingendosi in montagna sino al limite della vegetazione arborea. In Italia vive in boschi alpini (Alpi orientali e occidentali) e appenninici, nelle maremme, nella macchia mediterranea e nelle boscaglie sarde; negli ultimi anni ha conosciuto una forte espansione di areale e numerica, dovuta all'istituzione di aree protette a alla mancanza di competitori diretti e predatori, ma anche a sconsiderate introduzioni effettuate a scopo venatorio (per esempio all'Isola d'Elba). In alcune zone è talmente comune da avvicinarsi ai centri abitati e alle strade, costituendo un pericolo per le automobili. Animale onnivoro, si nutre sovente di ghiande, castagne, tuberi, bulbi, cereali, granoturco, frutta diversa e piccoli animali, compresi piccoli Vertebrati. In certi casi può arrecare gravi danni alle coltivazioni. In ogni caso, quando è presente in numero eccessivo, danneggia la vegetazione spontanea, distruggendo la cotica erbosa e mangiando grandi quantità di tuberi e radici. Le femmine, che sono munite di 6 paia di mammelle, hanno di norma un solo parto all'anno: dopo 16-20 settimane di gestazione danno alla luce, generalmente tra aprile e maggio, da 3 a 12 piccoli per volta. Il cinghiale è diffuso in Europa, parte dell'Africa nordoccidentale, Asia, Nuova Guinea e alcuni altri gruppi insulari. È stato addomesticato dall'uomo e introdotto in quasi tutto il mondo. Per le specie affini vedi Sus. Cinghiale mascherato viene detta la sottospecie di potamocero propria del Madagascar. § La carne di cinghiale, saporita e dal lieve gusto di selvatico, costituisce uno dei piatti forti delle cucine tosco-maremmana e sarda. Si può preparare semplicemente arrostita (anche a carrargiu all'uso sardo), oppure marinata e cotta in dolce-forte o in agrodolce, secondo l'uso toscano. Con le cosce si preparano squisiti prosciutti, con le carni ottime salsicce secche e piccanti. § La pelle del cinghiale, di grande robustezza, opportunamente conciata, viene utilizzata per la fabbricazione di borse, portafogli, cinture, guanti, calzature. Al naturale ha tonalità marroni, più o meno chiare. Le lunghe setole che coprono la pelle sono invece impiegate per la fabbricazione di spazzole. § Il cinghiale è presente in varie storie mitiche, la più famosa delle quali è certo quella greca della caccia al cinghiale calidonio, che viene affrontato dai Cureti e da Meleagro, o addirittura, secondo una versione, da tutti gli eroi della Grecia. Il cinghiale è legato inoltre al culto di Adone (è un cinghiale che uccide il giovane dio amato da Afrodite); nella mitologia germanica il cinghiale è l'animale sacro al dio Freyr.§ In araldica, generalmente è rappresentato di profilo con lo smalto del corpo nero; se i denti sono di colore diverso si dicono di difesa.