Filottrano

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comune in provincia di Ancona (37 km), 270 m s.m., 70,25 km², 9259 ab. (filottranesi), patrono: san Michele (8 maggio).

Centro su un colle tra le valli del torrente Fiumicello e del fiume Musone. Durante l'Età del Bronzo vi furono insediamenti, documentati dai numerosi reperti trovati nella zona. Le prime notizie certe risalgono al sec. VI. Nel sec. XI fu distrutto dal marchese Marcualdo di Ancona e gli abitanti si rifugiarono a Osimo; fu poi libero comune, ma subì assedi di Federico II, di Manfredi e della vicina Osimo. Nuovamente distrutto e riedificato, fu sottomesso da Pandolfo Malatesta e lottò contro Braccio da Montone. Nel sec. XV fu occupato da Francesco Sforza, dalle truppe di Alfonso d'Aragona e, infine, da Sigismondo Malatesta. Passato alla Chiesa, si resse in forma autonoma. Durante la campagna dell'Italia centrale di Gioacchino Murat, fu teatro di una sanguinosa battaglia tra le truppe austriache e quelle italiane.§ Rimangono resti delle mura medievali con torrione poligonale, il Palazzo Comunale, la chiesa dell'Assunta (sec. XVII) e la chiesa di San Francesco, con facciata incompiuta in cotto. Il Museo del Biroccio (privato) raccoglie molti esempi di tipici carri agricoli marchigiani.§ L'agricoltura produce cereali, barbabietole, olive, frutta e ortaggi; praticato l'allevamento bovino e suino. Sviluppata l'industria nei settori tessile e dell'abbigliamento.

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