Folgarìa

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comune in provincia di Trento (27 km), 1166 m s.m., 71,62 km², 3086 ab. (folgaretani), patrono: san Lorenzo (10 agosto).

Centro dell'altopiano omonimo, sul versante meridionale del monte Cornetto. L'abitato sorge sul declivio settentrionale di una conca, nella quale confluiscono vari rami sorgentizi del rio Cavallo. Nel sec. XII fece parte del feudo di Beseno, soggetto ai Castelbarco, ai quali ritornò dopo un periodo di dominazione dei principi-vescovi di Trento (1208-1307). Nel 1425 passò sotto il dominio dei veneziani. Durante la prima guerra mondiale la zona fu teatro di tragiche operazioni belliche, di cui resta traccia nei forti Cherle, Dosso delle Somme e Sommo Alto.§ Nel borgo si possono ammirare la quattrocentesca chiesa di San Valentino e la coeva parrocchiale di San Lorenzo, rimaneggiata nel periodo barocco, con campanile dotato di cupola cosiddetta “a cipolla”, secondo il gusto tedesco dell'epoca; conserva una pala di E. Naurizio (1650).§ Prestigiosa e conosciuta località di villeggiatura, dotata di impianti sciistici e di risalita e di attrezzate strutture ricettive, basa la sua economia sul settore terziario. In espansione il turismo naturalistico per la vicinanza del giardino botanico di passo Coe. L'industria opera nei settori lattiero-caseario e del legno (produzione di imballaggi). L'agricoltura produce prevalentemente mele. Praticati l'allevamento bovino e caprino.

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