Fouta-Djalon

rilievo montuoso dell'Africa occidentale, nella Guinea, al bordo occidentale del tavolato sudanese. Costituito da arenarie precambriane e paleozoiche e da rocce intrusive, si presenta come una serie di massicci e di altopiani, interessati da due prevalenti sistemi di faglie e solcati da profonde depressioni. Il Fouta-Djalon, che culmina a 1538 m s.m. nel monte Tamgué, è un importante nodo oro-idrografico; dai suoi versanti nascono i fiumi Tinkisso, Gambia, Falémé, Bafing, Bakoye, Konkouré. Il clima, di tipo tropicale, è modificato dall'altitudine ed è caratterizzato da una stagione secca, in cui soffia l'harmattan, e da una stagione umida. Gli abitanti (Fouta, Fulbe) sono dediti all'agricoltura (cereali, caffè, banani, agrumi) e all'allevamento nomade. Centri principali sono Labé e Pita. In italiano, Futa Gialon. § Intorno al 1694 i Fulbe islamizzati del Macina penetrarono nell'area e man mano si amalgamarono con le popolazioni autoctone, convertendole. Nel 1725 i capi più influenti formularono un piano per muovere la guerra santa contro le vicine popolazioni infedeli e nel sec. XVIII i Fulbe costituirono uno Stato a carattere federativo, in cui le province erano governate da un alman che, nella seconda metà del sec. XIX, entrò in contatto coi Francesi. Quasi tutti gli almani accettarono il protettorato della Francia e l'ultima resistenza fu annientata nel 1896.

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