Gènga o Génga

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comune in provincia di Ancona (68 km), 322 m s.m., 72,35 km², 1701 ab. (gengarini), patrono: san Clemente (23 novembre).

Centro su un colle dell'alta valle del fiume Esino. Vari reperti archeologici attestano la presenza di insediamenti preistorici. Sviluppatosi in epoca medievale ebbe propri conti e fu in costante lotta con Fabriano. § Una porta ad arco immette nell'abitato e fronteggia il Palazzo dei Conti. Nella chiesa di San Clemente si conserva un trittico di Antonio da Fabriano (1474); in quella dell'Assunta una pala di Ercole Orfeo da Fano (1589). L'abbazia di San Vittore delle Chiuse (sec. XI) è in pure linee romaniche; nei dintorni un ponte romano. § Accanto all'agricoltura, che produce cereali, foraggi e patate, operano industrie nei settori metalmeccanico, dei materiali da costruzione e della plastica. A San Vittore vi è uno stabilimento termale.§ Nella valle del torrente Sentino vi è la gola di Frasassi, dalla quale si accede alle celebri grotte (la più famosa è la Grotta Grande del Vento), un complesso di cavità carsiche che costituisce una delle mete turistiche più importanti della zona.

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