Gaddis, William

scrittore statunitense (New York 1922-East Hampton, New York, 1998). Narratore intenso, farraginoso ed erudito, a tratti di difficile lettura, Gaddis, alla maniera di Pinchon, nei suoi romanzi ha tentato di dipingere un grande affresco satirico della società contemporanea. In The Recognitions (1955; Le perizie) i bersagli presi di mira sono la corruzione della vita politica, la falsità della religione e della cultura. Nella trama confusa e complessa di questo originale romanzo (50 personaggi e numerose sottotrame) si possono leggere tanti influssi letterari: Joyce, Rilke, Eliot, Melville. Se corrotta è la società con gli uomini che ne fanno parte, corrotto è anche il linguaggio di cui questi ultimi fanno uso; nelle espressioni confuse e sincopate che compongono il parlare quotidiano, si riflettono l'insensatezza e l'entropia che dominano il mondo, l'intollerabile mancanza di significato che domina le azioni umane: è questa l'analisi che Gaddis viene svolgendo in tutti i suoi lavori. In JR. (1975) affronta un altro dei temi a lui cari: quello del potere corruttore del denaro in una società caratterizzata da un totale disinteresse per l'autenticità e il rispetto dei valori umani. In Carpenter's Gothic (1985; Gotico americano) Gaddis disegna, in un'altra delle sue magmatiche trame, il cupo ritratto di un'America decadente, grottesca e violenta, popolata di animi solitari, di sbandati e di refoulées. Sorta di tragicomico thriller in cui qualcuno ha notato echi faulkneriani, Carpenter's Gothic è un romanzo difficile e affascinante.

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