Galba, Sèrvio Sulpìcio

(latino Servíus Sulpicíus Galba). Imperatore romano (Terracina 5 a. C.-Roma 69 d. C.). Di famiglia nobile e ricca, rivestì il consolato nel 33, governando successivamente la Germania Superiore (41), l'Africa (45), la Spagna Tarraconense (60-68). Morto Nerone (68), divenne imperatore, con manifesta approvazione del Senato e delle legioni, ma il suo atteggiamento dispotico e la sua autocrazia suscitarono il malcontento tra gli stessi sostenitori (grave errore politico fu lesinare il pagamento del donativo promesso ai pretoriani). Agli inizi del 69 le legioni del Reno acclamarono imperatore Aulo Vitellio. Per tutta risposta Galba si associò il giovane Pisone escludendo Salvio Otone. Quest'ultimo, in accordo con il pretorio, lo fece uccidere dopo soli sette mesi di regno, assicurandosi il potere. § Il problema di riconoscere Galba in alcuni ritratti pervenutici dall'antichità è tuttora aperto. Sulla base delle effigi che restano di lui sulle monete, le più verosimili attribuzioni sono quelle di una testa del Museo Civico di Bologna, di un'altra del Museo di Villa Borghese a Roma e di un busto di bronzo argentato del Museo Nazionale di Napoli, che rappresentano un personaggio anziano, calvo, col naso aquilino.

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