Gargantua et Pantagruel

Indice

titolo abbreviato con cui è conosciuta l'ampia narrazione satirica di François Rabelais, scritta in più tempi e pubblicata con propri titoli dal 1532 al 1564 (con un ultimo volume postumo e di incerta attribuzione per la completezza dei testi). L'opera di Rabelais continuò o prese l'avvio dalle Grandes et inestimables croniques du grand et enorme géant Gargantua, apparse anonime per la fiera di Lione del 1532. Rabelais pubblicò nello stesso anno Les horribles et espoventables faictz et prouesses du tresrenommé Pantagruel, roy des Dipsodes, fils du grand géant Gargantua (Gli orribili e spaventosi fatti e prodezze del famosissimo Pantagruel, re dei Dipsodi, figlio del grande gigante Gargantua) e nel 1536 fece seguire (per completo rifacimento dell'anonima narrazione) la Vie inestimable du grand Gargantua. Il precedente libro è, quindi, da considerare secondo a questa pubblicazione che diventa la prima della serie per la cronologia dei personaggi. L'autore firmò Pantagruel con l'anagramma “maistre Alcofrybas Nasier” e il Gargantua, con “M. Alcofrybas, abstracteur de quinte essence”, mentre per i libri successivi, il Tiers livre des faictz et ditz héroïques du noble Pantagruel (Terzo libro dei fatti e dei detti eroici del nobile Pantagruele), del 1546, e il Quart livre de Pantagruel, del 1552, usò il nome M. François Rabelais, Docteur en Médecine. I primi 16 capitoli della quinta e ultima parte uscirono postumi nel 1562 col titolo L'isle sonnante (L'isola sonante) e tutto il volume, con parti e motivi riguardanti anche fatti posteriori alla morte dell'autore, nel 1564: Cinquiesme et dernier livre de Pantagruel. Attraverso le vicende di Gargantua, partorito da un orecchio della madre Gargamelle, sovrano del regno di Utopia, e del figlio Pantagruel che nel suo viaggio intorno al mondo scopre le più strane genti e i più singolari costumi, è espressa una visione umanistica della vita nell'omaggio al sapere, alla libertà degli individui e alla saggezza degli Stati basati su leggi giuste (con allusione al regno di Francesco I). Compagni di viaggio di Pantagruel, in una supposta ricerca della verità dall'una all'altra avventura, sono Epistemone, Panurgo e altri personaggi in parte derivati dai libri italiani di cavalleria (in particolare dal Morgante, scritto da Pulci e dal Baldus, poema in latino maccheronico di Folengo). Un entusiasmo della vita permea la satira ai costumi medievali (simboleggiati nella teologica Sorbona) e spiega la grande fortuna di un'opera che è tra le più tipiche del Cinquecento europeo.

Bibliografia

F. Rigolot, Les langages de Rabelais, Ginevra, 1972; J. Larmat, Le Moyen Age dans le “Gargantua” de Rabelais, Parigi, 1973; Fl. M. Weinberg, Gargantua in a Convex Mirror, Berna, 1987.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora