Giovanna II (regina di Napoli)

d'Angiò-Durazzo, regina di Napoli, detta Giovannetta (Napoli 1371-1435). Figlia di Carlo III e di Margherita di Durazzo, succedette al fratello Ladislao nel 1414. Vedova fin dal 1406 di Guglielmo d'Asburgo e senza figli, lasciò piena libertà d'azione nel governo al suo amante Pandolfello Piscopo, detto Alopo, fatto gran siniscalco del regno. Preoccupata dalla mancanza di un erede diretto e indottavi da una parte della nobiltà filofrancese, sposò Giacomo di Borbone, conte di La Marche (1415), il quale fece uccidere l'Alopo e imprigionare la regina. Giacomo però fu ben presto rovesciato dalla reazione di un'altra parte della nobiltà (1416) e, dopo un periodo di prigionia, si ritirò in Francia. Giovanna II trovò nuovi valorosi collaboratori in Giovanni Caracciolo (Sergianni), gran siniscalco e, nel campo militare, in Muzio Attendolo Sforza, gran conestabile. Ma, essendo sempre la regina senza prole, papa Martino V s'interessò della successione nel regno, vassallo della Chiesa, favorendo le aspirazioni di Luigi III d'Angiò e inducendo lo Sforza a sostenerle. La regina, con Caracciolo, si oppose, designò come successore Alfonso V re di Aragona, Sicilia e Sardegna (1421) e prese al suo servizio il condottiero rivale dello Sforza, Braccio da Montone. Sennonché, allarmata da una violenta opposizione e dal manifesto intento di Alfonso V di prendere subito il regno, Giovanna II trasferì la sua designazione a Luigi III (1423) e lo associò al trono. Ne derivò una lunga e rovinosa guerra civile tra la parte angioina e l'aragonese. Morto Luigi III, Giovanna II , poco prima di morire, designò erede il fratello di lui, Renato d'Angiò, contro il quale Alfonso V continuò la lotta, che si sarebbe conclusa nel 1442 con la sua piena vittoria. Con Giovanna II si estinse la dinastia degli Angioini di Napoli.

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