conestàbile o connestàbile

sm. [sec. XVI; dal provenzale conestable, che risale al latino medievale comes stabuli, ufficiale preposto alla cura delle stalle]. Alla corte degli imperatori romani, era il sovrintendente alla cavalleria. Nel Medioevo, da capo delle scuderie divenne capo dell'esercito e con questa carica si trova presso i re goti e franchi. Presso i Merovingi e i Carolingi il conestabile era uno dei grandi ufficiali della corona. Nel 1191, quando Filippo Augusto soppresse la carica di siniscalco, il gran conestabile divenne il primo di tutti gli ufficiali reali e il comandante in capo di tutto l'esercito. Nel 1627 la carica fu abolita dal cardinale Richelieu, poiché conferiva ai detentori privilegi che potevano costituire una minaccia nei confronti della stabilità della monarchia. Anche i Normanni istituirono la carica di conestabile. Il gran conestabile di Sicilia era uno dei più grandi dignitari dello Stato: custodiva la spada del re, era comandante in capo dell'esercito e capo dell'amministrazione militare, presiedeva il tribunale feudale dei baroni.

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