Gris, Juan

pseudonimo del pittore spagnolo José Victoriano Gonzáles (Madrid 1887-Boulogne-sur-Seine 1927). Dopo aver studiato disegno alla Scuola d'Arti e Mestieri di Madrid, nel 1906 si trasferì a Parigi dove collaborò, con disegni e vignette “art nouveau”, ad alcuni giornali umoristici (Assiette au Beurre, Le Charivari). Amico di Apollinaire, Jacob, Picasso, di Kahnweiler e degli Stein, e sensibile alle problematiche d'avanguardia che si agitavano nell'ambiente del bateau lavoir, esordì nella pittura con immediata e sorprendente adesione al cubismo. Dall'analisi geometrica del soggetto, procedette a rigorose orchestrazioni architettoniche dello spazio, in cui l'oggetto (Natura morta con bottiglie e coltello, 1912, Otterlo, Rjiksmuseum Kröller Müller) e la figura (Ritratto di Picasso, 1912; Chicago, collezione Block) conservano, nella scomposizione, “presenza” e identità volumetrica; la qualità della luce, a tagli decisi, e la tendenza al monocromo in tonalità spente traducono il carattere lirico della natura morta di Gris . Sempre sostanzialmente fedele al cubismo, inteso come estetica e non come procedimento , la pittura di Gris, che Apollinaire definisce “concettuale” in quanto frutto di riflessione metodica, sembra sondarne tutte le implicite possibilità; da soluzioni di un cromatismo più brillante ai papiers collés (La tavola, 1915; Philadelphia Museum of Art), dalla sperimentazione di nuove tecniche al raggiungimento di una spoglia elementarità (Chitarra con fogli di musica, 1926; New York, collezione privata): la sua ricerca programmatica, che espresse anche in alcune scene per Djagilev (1924), fu sostenuta, a partire dagli anni intorno al 1920, dall'attività di scrittore d'arte. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 138-139" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 138-139"

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