Harvey, William

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medico e fisiologo inglese (Folkestone 1578-Londra 1657). Iniziò gli studi di medicina a Cambridge e li completò a Padova sotto la guida di G. Fabrici d'Acquapendente. Nel 1602 tornò in patria dove fu medico reale e insegnò (dal 1615) al Royal College of Physicians. Ad Harvey si deve la scoperta della circolazione del sangue di cui diede la prima comunicazione nel 1616, scoperta che demolì definitivamente la concezione galenica aprendo la via al meccanicismo biologico. Nella sua Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus (1628) espose prove e argomentazioni precise a favore della nuova teoria. Tra l'altro precisò che il cuore è un muscolo e ne assimilò il funzionamento a quello di una pompa; dimostrò che le valvole del cuore permettono il passaggio dagli atri ai ventricoli e non viceversa e che anche le valvole delle vene, descritte da Fabrici d'Acquapendente, permettono il passaggio del sangue in una sola direzione dalla periferia al cuore. Calcolò inoltre che quest'organo espelle in un giorno una quantità di sangue superiore al peso di tutto l'organismo, cosa possibile solo ammettendo che il sangue stesso ritorni al cuore muovendosi in circolo dalle arterie alle vene. La comunicazione fra arterie e vene, solo supposta da Harvey, venne accertata più tardi da M. Malpighi con le osservazioni microscopiche sui vasi capillari. Si occupò anche di embriologia con osservazioni sulle uova di pollo e l'utero di mammiferi; sono del 1651 le sue Exercitationes de generatione animalium, dove sostenne che l'organismo si forma per epigenesi, cioè per graduale aumento di complessità, da una massa amorfa primitiva da lui detta uovo.

Bibliografia

L. Chauvois, William Harvey, Parigi, 1957; Kenneth D. Keele, William Harvey, the Man, the Physician and the Scientist, Londra-Edimburgo, 1965; W. Pagel, William Harvey's Biological Ideas, Basilea-New York, 1967; R. G. Frank jr., Harvey e i fisiologi di Oxford, Bologna, 1983.

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