Heyerdahl, Thor

etnologo, archeologo e navigatore norvegese (Larvik 1914-Laigueglia, Savona, 2002). Compì studi di antropologia ed etnologia a Oslo. Nel corso della seconda guerra mondiale si arruolò nelle truppe norvegesi e, due anni dopo la fine del conflitto, si lanciò nell'avventura che lo rese celebre. Il 28 aprile 1947, insieme ad altri quattro norvegesi e a uno svedese, salpò da Callao (Perú) a bordo di una zattera battezzata con l'intenzione di raggiungere le isole Tuamotu, arcipelago dell'Oceano Pacifico, nella Polinesia. Heyerdahl, convinto che le popolazioni polinesiane discendano da popolazioni indiane del Perú, volle che la traversata dimostrasse la legittimità della sua ipotesi. L'impresa riuscì: dopo 101 giorni di navigazione il Kon-Tiki, che era stato costruito con tecniche e materiali identici a quelli impiegati dalle antiche genti peruviane, approdò a Tahiti. Una ventina di anni più tardi, Heyerdahl dette il via a una nuova ambiziosa avventura: in questa occasione lo scopo fu di dimostrare che la cultura delle antiche popolazioni centramericane venne influenzata dalla civiltà egizia. Costruì una barca in papiro, il Ra, e, nel 1969, salpò dal Marocco alla volta dell'America Centrale. Il tentativo fallì, ma Heyerdahl non si perse d'animo e l'anno successivo, con il Ra II, riuscì a portare a termine la spedizione. Alla fine degli anni Settanta, Heyerdahl compì nuove missioni archeologiche nell'America Meridionale, dedicandosi allo studio delle piramidi di Tucume e qualche tempo dopo avviò un progetto di ricerca in Marocco, che si poneva come obiettivo la localizzazione del porto della città fenicia di Lixus.

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