Hogarth, William

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pittore, incisore e trattatista inglese (Londra 1697-1764). Allievo dell'incisore E. Gamble e attivo dal 1720 come incisore e illustratore indipendente (Viaggi di La Mettraye; Asino d'oro di Apuleio), fu tra le personalità più vive e influenti dell'ambiente artistico inglese settecentesco. Con sensibilità educata all'osservazione del vero sugli esempi del realismo fiammingo da Bosch a Bruegel, e della contemporanea pittura di costume da Watteau a Chardin a Longhi, ritrasse, in forme apertamente e polemicamente antiaccademiche, situazioni e ambienti sociali, soggetti letterari e teatrali con intenti satirici e moraleggianti. Perfetto equilibrio tra forma e contenuto, tra impegno narrativo, fondamentale nelle scene “raccontate” con abbondanza di particolari atti a definire l'ambiente, e formula stilistica, è raggiunto nel genere delle conversation pieces (1728-30) e nei successivi cicli di dipinti “morali”, da cui sono tratte le celeberrime suites di incisioni: La carriera della prostituta (incisioni, 1732), La carriera del libertino (dipinti originali, 1732-33; Londra, Soane's Museum) , Il matrimonio alla moda (dipinti originali, 1745; Londra, National Gallery), Ozio e Operosità (incisioni, 1751), Quattro scene elettorali (dipinti originali, 1755; Londra, Soane's Museum). La dinamica naturalezza della composizione e l'eloquenza del gesto rivelano l'influenza del teatro contemporaneo. Qualità di acuto osservatore si ritrovano nei numerosi ritratti (Autoritratto, Londra, Tate Gallery; David Garrick con la moglie, Windsor Castle, Royal Collection; Venditrice di gamberi, Londra, National Gallery) , mentre le opere di soggetto religioso (Piscina di Betsaida; Il buon samaritano per l'ospedale di S. Bartolomeo) sono condizionate dall'impostazione tradizionale. Hogarth scrisse un trattato di estetica, Analisi della bellezza (1753), che esprime pienamente il gusto anticlassico rococò, esaltando il valore del capriccio e la superiorità del gusto sulla regola, con singolari risvolti preromantici.

Bibliografia

R. E. Moore, Hogarth's Literary Relationships, Minneapolis, 1948; F. Antal, Hogarth and His Place in European Art, Londra, 1962; idem, Grandi e libertini nella pittura di Hogarth, Milano, 1964; N. Coates, William Hogarth, Milano, 1967; G. Mandel, L'opera completa di Hogarth pittore, Milano, 1968; F. Antal, Hogarth e l'arte europea, Torino, 1990.

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