Isèrnia (provincia)

Indice

provincia del Molise, 1529 km², 89.127 ab. (stima 2007), 59 ab./km², capoluogo: Isernia. Comuni: 52. Sigla: IS.

Generalità

Istituita nel 1970, privando la provincia di Campobasso dell'intero settore occidentale, è la meno estesa e popolosa delle due province molisane. Interamente continentale, confina con le province di Campobasso, Chieti, L'Aquila, Frosinone e Caserta. Può considerarsi, anche per la rete viaria che l'attraversa, una provincia “ponte” tra Abruzzo e Campania.

Territorio

Situata nel cuore montuoso dell'Italia peninsulare, comprende la parte sudorientale dei monti della Meta e delle Mainarde, oltre alla sezione nordoccidentale del massiccio del Matese, che raggiunge la massima elevazione in territorio provinciale con i 2050 m del monte Miletto. Posta a cavallo tra i due bacini idrografici che si riversano nel mare Adriatico e nel mar Tirreno, è attraversata all'alto corso del Volturno, che scende verso il Tirreno, dal segmento iniziale del Trigno, tributario dell'Adriatico, e da vari corsi d'acqua minori che tributano indirettamente all'Adriatico tramite il Biferno e il Sangro. Le principali emergenze ambientali riguardano l'elevato grado di sismicità del territorio, gravemente danneggiato (soprattutto Isernia) dal terremoto del 1980, e le frane e gli smottamenti causati dalla friabilità delle rocce dei rilievi montuosi. Appartengono alla provincia una parte del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, e le riserve naturali di Collemeluccio, di Montedimezzo e Pesche. Il clima è di tipo continentale con inverni piuttosto freddi e precipitazioni, anche nevose, concentrate sui rilievi maggiori, come sul Matese, dove si raggiungono livelli pluviometrici che sfiorano i 2500 mm annui. La provincia, considerata in passato uno degli epicentri di povertà dell'Italia peninsulare interna, dall'economia quasi esclusivamente agricolo-pastorale, è stata spopolata da una fortissima emigrazione esauritasi solo con il risveglio economico degli anni Settanta del Novecento, avviato da una sia pur limitata industrializzazione. Di conseguenza, il frazionamento insediativo che la caratterizzava si è accentuato ulteriormente con lo spopolamento delle campagne – specie nei comuni a maggiore altitudine – negli ultimi decenni del sec. XX, senza che ne beneficiassero in modo rilevante gli insediamenti più rilevanti della provincia, i quali soltanto nei casi di Isernia e di Venafro superano la soglia dei 10.000 abitanti. Altri centri da segnalare, anche perché più sviluppati economicamente, sono Agnone, Frosolone, Sesto Campano, Montaquila e Monteroduni. Le comunicazioni sono difficoltose a causa della natura del rilievo. Il nodo di collegamento più importante di tutta la rete viaria provinciale è costituito da Isernia, posta al crocevia tra la SS 17 (poi SS 87), che mette in comunicazione l'Abruzzo con la Campania, la SS 650 che unisce il capoluogo provinciale alla SS 16 Adriatica, e la SS 85, che funge da spina dorsale collegando Isernia con Venafro prima di entrare anch'essa in Campania. Disagevoli i collegamenti ferroviari, con elevati tempi di percorrenza.

Economia

Le attività tradizionali dell'allevamento e dell'agricoltura sono sempre meno praticate a causa dei redditi eccessivamente bassi che producono; il comparto si segnala, comunque, per l'allevamento bovino, ovino e suino, oltre che per la viticoltura, la cerealicoltura e la produzione di olive e foraggi. Per quanto riguarda il settore secondario le zone di maggiore sviluppo economico sono l'asse industriale Isernia-Venafro, caratterizzato dai settori alimentare, metalmeccanico, del legno e dei materiali da costruzione; un polo isolato e costituito da Agnone, noto per la produzione di campane e per la tradizione orafa. Discreto l'andamento, sia per numero di occupati sia per produttività, del settore terziario, che fa capo a Isernia, con attività burocratico-amministrative e commerciali. Un notevole impulso al turismo, soprattutto naturalistico ed escursionistico (Acquaviva d'Isernia, Capracotta, Cantalupo del Sannio, Colli a Volturno, Frosolone, Rocchetta a Volturno, Vastogirardi ecc.) è dato dalla valorizzazione delle locali bellezze paesaggistiche, in gran parte incontaminate.

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