Jentzsch, Bernd

poeta e narratore tedesco (Plauen 1949). Sin dagli esordi si è messo in luce per la sua attività di curatore di antologie di lirica di notevole qualità. La prima di queste è apparsa nell'allora DDR sotto il titolo di Poesiealbum (Raccolta di poesie) nel 1967. Dopo l'emigrazione in Svizzera è uscita nel 1978 la Anthologie Schweizer Lyrik (Antologia di lirica svizzera), seguita, nel 1979, da tre volumi di poesie dell'ultimo cinquantennio intitolati rispettivamente Ich sah das Dunkel schon aus der Ferne (Vidi l'oscurità fin da lontano), Der Tod ist ein Meister aus Deutschland (La morte è un maestro tedesco) e Ich sah aus Deutschlands Asche keinen Phönix steigen (Dalle ceneri della Germania non ho visto spiccare il volo nessuna fenice). Tra le sue opere principali si ricordano la raccolta di racconti Jungfer im Grünen (1973; Vergine in verde), in cui fa proprio il metodo narrativo della favola e che si ritrova anche nell'opera seguente Ratsch und Ade! Sieben jugendfreie Erzählungen (Zaff e addio! Sette racconti permessi ai giovani). Noto nella ex DDR come “poeta dai toni pacati”, Jentzsch, che s'inimicò il regime con le sue lettere di protesta in favore di Biermann e di Kunze, è stato riabilitato dopo il 1989. Nel 1991 è stato pubblicato il volume Bernd Jentsch. Poesiealbum 276 (Bernd Jentsch. Raccolta di poesie 276) in cui compaiono per la prima volta insieme le poesie scritte tra il 1965 e il 1991.

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