Jospin, Lionel

uomo politico francese (Meudon 1937). Formatosi nella prestigiosa Scuola Nazionale di Amministrazione (ENA), aderiva nel 1971 al Partito Socialista di F. Mitterrand e quando questi veniva eletto presidente della Francia (1981) Jospin lo sostituiva alla guida del partito. Il lungo contrasto con L. Fabius lo costringeva a cedere (1989) la segreteria a P. Mauroy. Critico dell'ultimo mitterrandismo e della deriva del PSF, dopo il rifiuto di J. Delors, Jospin veniva scelto a sorpresa dai socialisti per fronteggiare le candidature delle destre alle presidenziali del 1995. Ribaltando tutti i sondaggi, che lo volevano soccombente già al primo turno, Jospin conquistava la prima posizione e al ballottaggio con Chirac, pur perdendo, otteneva il 47% confermandosi come il leader della gauche francese. In controtendenza rispetto alle altre forze socialiste europee, che nella seconda metà degli anni Novanta accentuavano le scelte liberistiche, Jospin si faceva sostenitore di un più deciso intervento dello Stato nella vita economica e sociale. Anche sulla questione dell'unità europea, accentuava la priorità degli aspetti politici su quelli economici contestando, in particolare, un esito monetario eccessivamente schiacciato sul marco tedesco. Su queste basi e contro le iniziali previsioni, nelle elezioni legislative del 1997 Jospin portava la sinistra alla vittoria e veniva nominato primo ministro da Jospin Chirac, avviando così una nuova “coabitazione” governativa. Nel 2002 presentava la propria candidatura alle presidenziali, subendo un'imprevista e clamorosa sconfitta (veniva infatti escluso al primo turno): a seguito di questo pesante insuccesso, annunciava il proprio ritiro dalla vita politica.

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