Klimt, Gustav (pittore)

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pittore austriaco (Baumgartner, Vienna, 1862-Vienna 1918). Studiò alla Kunstgewerbeschule di Vienna. Col fratello Ernst e con F. Matsch eseguì numerose pitture decorative per teatri di vari centri (Vienna, Fiume, Reichenberg, ecc.) e per edifici privati (casa di Sturany a Vienna). La morte del fratello (1892) determinò la fine del sodalizio e una lunga parentesi di inattività per Klimt. All'inizio del 1897 Klimt divenne il più impegnato esponente della Secessione viennese, di cui fu poi presidente e di cui organizzò la prima esposizione (1898), realizzandone il manifesto. Nel 1898 Klimt pubblicò il primo numero della rivista Ver Sacrum (che si pubblicò fino al 1903), organo ufficiale della Secessione attraverso il quale pittori, stilisti e architetti prepararono le basi per il gusto “stile Secessione”, specie nel campo grafico. Per la rivista Klimt eseguì molte illustrazioni; dal 1900 al 1903 dipinse per l'Università di Vienna il ciclo di allegorie della Filosofia, Medicina e Giurisprudenza, rifiutate per “audaci” caratteri di interpretazione. Nel 1905 Klimt uscì dalla Secessione e iniziò la propria attività nel settore dell'arte decorativa collaborando con l'architetto Hoffmann e con le Wiener Werkstätten. Nell'ambito di questa attività Klimt realizzò il famoso mosaico per la casa Stoclet di Bruxelles, progettata da Hoffmann. Alcune sue personali a Roma (1908 e 1911) e una nel 1910 alla Biennale di Venezia (dove figurarono alcuni ritratti) decretarono il successo della sua arte. Nella fase del cosiddetto “stile d'oro” della sua pittura l'artista fuse in originale sintesi simbolismo e decorativismo con esiti di estenuato estetismo. Nell'opera di Klimt confluirono componenti simboliste di Khnopff e di Toorop, fondi oro e piattezza coloristica della pittura giapponese, assolutezze astratte dei mosaici bizantini. Nell'ambito della Secessione viennese Klimt fu la figura centrale, la personalità che meglio contribuì a definire una caratterizzazione austriaca tra le più importanti variazioni nazionalistiche dell'Art Nouveau, specie nel programma idealistico di “opera d'arte integrale”. Tra i suoi bellissimi e discussi ritratti si ricorda quello di Fritza Riedler del 1906 (Vienna, Österreichische Galerie); tra le composizioni dello “stile d'oro”, Le tre età (1908; Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), Salomè (1909; Venezia, Museo d'Arte Moderna-Ca' Pesaro) e La Vergine (1913; Praga, Narodni Galerie).

Bibliografia

M. C. Eisler, Gustav Klimt, Vienna, 1920; E. Pircham, Gustav Klimt, Vienna, 1956; A. Strobl, Gustav Klimt..., Graz-Vienna, 1964; F. Novotny, J. Dobai, Gustav Klimt, Salisburgo, 1967; J. Clair, Il nudo e la norma. Klimt e Picasso nel 1907, Milano, 1989.

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