Kristof, Agota

scrittrice svizzera di origine ungherese (Csikvand 1935). Profondamente segnata, fin dai primi anni di vita, dall'oppressione e dalla violenza dell'occupazione nazista e sovietica in Ungheria, si è trasferita, dopo la repressione del 1956, in Svizzera. Nei suoi romanzi ha spesso raccontato storie di libertà negate e vicende drammatiche relative all'infanzia durante il periodo della seconda guerra mondiale. La trilogia composta da Le grand cahier (1985; Il grande quaderno) , La preuve (1988; La prova) e Le troisième mensonge (1991; La terza menzogna), ha come protagonisti due gemelli che trascorrono la loro infanzia in una piccola città devastata dalla guerra, dal totalitarismo e dalla povertà. Nelle opere della Kristof si percepisce un humor nero spesso confinante col cinismo e una tendenza al pessimismo, come in Hier (1995; Ieri), da cui Silvio Soldini ha tratto il film Brucio nel vento, storia di un amore impossibile tra un il figlio di una prostituta e la sua sorellastra. Tra le opere della scrittrice si ricordano anche alcune pièces teatrali come La clé de l’ascenseur (1977; Le chiavi dell'ascensore), L’heure grise ou le dernier client (1984; L'ora grigia o l'ultimo cliente) e L’Épidémie (1993; L'epidemia). Nel racconto autobiografico L'Analphabète (2005, L'analfabeta), l'autrice scrive di sè, della sua esistenza sradicata e del difficile rapporto con la scrittura. L'anno successivo esce Où es-tu Mathias? (2006; Dove sei Mathias?), due racconti in cui riemergono tutte le ossessioni della Kristof, l'infanzia e l'angoscia nei confronti della vita.

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