Lanthimos, Yorgos

regista cinematografico greco (Pangrati, 23 settembre 1973). Sul finire del primo decennio del 2000 si è imposto all’attenzione della critica e del pubblico internazionale come uno degli autori più rappresentativi della new wave greca, la corrente cinematografica tesa a rappresentare i drammi esistenziali e morali del popolo mediterraneo. Studia regia presso la Stavrakos Film School, realizzando poi come regista numerosi spot, messe in scena teatrali, videoclip e primi cortometraggi (tra cui O viasmos tis Hlios, 1995). L’esordio nel lungometraggio con O kalyteros mou filos (2001), realizzato con Lakis Lazopoulos, rivela già l’inclinazione del giovane autore verso atmosfere surreali e grottesche, in cui sesso e tormento interiore incorniciano una storia di amicizia tradita. Kinetta (2005) è il primo film per cui Lanthimos firma da solo la regia, uno sperimentale racconto che intreccia i destini di un fotografo, un poliziotto e una cameriera inclini a ricreare efferati omicidi. Il film viene presentato al Toronto Film Festival e rivela in nuce la carica eversiva e il gusto provocatorio del regista. Il primo grande successo internazionale è Kynodontas (2009, conosciuto anche col titolo internazionale Dogtooth), lucida e inquietante metafora del totalitarismo in cui viene raccontata la prigionia di tre figli nella villa di famiglia da parte del padre. Il film si impone all’attenzione della critica internazionale per il suo stile geometrico e algido, e viene candidato all’Oscar per il miglior film straniero. Segna anche la prima collaborazione del regista con lo sceneggiatore Efthymis Fillipou, da qui in poi importante sodale dell’autore. Alps (2011), storia di un gruppo di “attori” che si impegnano a sostituire persone defunte per aiutare i parenti ad elaborare il lutto, vince il premio Osella per la miglior sceneggiatura al festival di Venezia. The lobster (2015) è la prima produzione internazionale del regista con  attori di fama mondiale quali Colin Farrel e Rachel Weisz: una grottesca distopia ambientata tra le mura di un albergo in cui bisogna cercare un partner che conquista il Premio della Giuria al Festival di Cannes e consacra l’autore agli occhi del pubblico internazionale. The killing of a sacred deer (2017, Il sacrificio del cervo sacro) è una rilettura del mito di Euripide Ifigenia in Aulide in cui la vita di un cardiochirurgo e l’equilibrio del suo nucleo familiare vengono messi in scacco dall’influenza di un giovane che sembra possedere poteri soprannaturali. Il film conferma il sodalizio con Colin Farrel e accentua lo stile geometrico e algido dell’autore in cui più evidenti si manifestano le ascendenze kubrickiane. Grande successo di critica e pubblico è The favourite (2018, La favorita), primo film in costume dell’autore che con umorismo e gusto satirico tratteggia il triangolo amoroso saffico della regina Anna Stuart con due donne di corte: candidato a 10 premi Oscar e forte dell’interpretazione pluripremiata di Olivia Colman (Oscar come miglior attrice protagonista, Golden Globe e Coppa Volpi), è ad oggi probabilmente il suo più grande successo commerciale. Con il cortometraggio Nimic (2020) Lanthimos è tornato a lavorare con Colin Farrel accentuando la dimensione ermetica del racconto.

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