Lavagètto, Màrio

critico letterario italiano (Parma 1939). Allievo di Giacomo Debenedetti, collaboratore delle riviste Palatina, Paragone, Nuovi Argomenti, è docente di teoria della letteratura all'Università di Bologna. A Saba e a Svevo ha dedicato alcuni dei suoi studi più importanti, incentrati su un'analisi interdisciplinare che prende in considerazione soprattutto il rapporto fra letteratura e psicanalisi: Saba, quasi un racconto (1972), La gallina di Saba (1974), L’impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo (1975); dello scrittore triestino ha inoltre curato, nel 1987, la collezione di saggi Zeno. Alle connessioni fra creazione letteraria e indagine psicanalitica si ricollega anche il volume Freud. La letteratura e altro (1985) e lungo il medesimo tracciato si è svolta la produzione più recente: Stanza 43, un lapsus di Marcel Proust (1991), La cicatrice di Montaigne (1992) sulla bugia nella letteratura, e La macchina dell’errore (1997), lettura psicanalitica di un racconto di Balzac. Strettamente letteraria è invece la raccolta di scritti Dovuto Calvino, pubblicata nel 2001. Nel 2003 ha pubblicato Lavorare con piccoli indizi, raccolta di saggi in cui l'autore prosegue nel suo lavoro di esplorazione delle zone oscure del testo letterario. Nella sua attività critica ampio spazio è riservato alla storia dell'editoria musicale: in quest'ambito ha condotto un'analisi strutturale de Il Trovatore, ha dedicato alla librettistica lo studio Quei più modesti romanzi (1975) e ha curato l'edizione delle Opere di Arrigo Boito (1979).

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