Lavrov, Pëtr Lavrovič

filosofo russo (Melehovo 1823-Parigi 1900). Per le sue concezioni rivoluzionarie apertamente espresse, fu costretto a fuggire dal suo Paese e nel 1870 si rifugiò a Parigi, dove con tutti i mezzi si adoperò per la causa del socialismo russo, anche tramite giornali e pubblicazioni da lui diretti, e affermò che la Russia sarebbe stata il primo Paese a realizzare un governo popolare. Dal punto di vista strettamente filosofico, le sue idee socialiste hanno il loro corrispettivo in una dottrina positivistica secondo cui l'uomo realizza veramente se stesso soltanto nel progresso e nel dominio della natura, che viene da lui “umanizzata” attraverso il lavoro e la conoscenza scientifica. Così, nel campo morale, il compito dell'uomo è la realizzazione dello sviluppo della società, che, solo, è il vero progresso etico e spirituale. Rispetto a Marx, il socialismo di Lavrov resta negli schemi dell'umanitarismo classico, cui manca il sostegno di una dialettica della storia. Tra le opere maggiori si ricordano Lettere storiche (1870), Saggio sulla storia del pensiero dei tempi moderni (1874).

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