Laxness, Halldór Kiljan

scrittore islandese (Reykjavík 1902-1998). Esordì nel 1919 con la raccolta di versi Il figlio di natura, imbevuta di un romantico naturismo rousseauiano trasposto in ambiente contadino. Travagliato da una crisi religiosa apertasi sotto l'influenza della lettura di Strindberg, Nietzsche, Pascal, Bourget, visse, tra il 1922 e il 1924, sotto il nome di Fra' Mauro nel convento benedettino di Saint-Maurice de Clairvaux in Lussemburgo. Viaggiò poi in Francia, dove si accostò al surrealismo, in Italia, in Inghilterra e negli USA, orientandosi intanto verso il comunismo, di cui divenne in patria attivista militante. La sua narrativa, che trova le espressioni più alte nei romanzi Salka Valka (1931-32), Popolo indipendente (1934-35), La campana d'Islanda (1943-46), Incendio a Copenaghen (1946), Gerpola (1952), Il paradiso riconquistato (1960), affonda nella tradizione letteraria nazionale: a un solido impianto costruttivo, a una realistica descrizione di ambienti e personaggi, essa combina il magico, il simbolico, il sentimento poetico tipico della letteratura islandese. Anche lo stile è modellato sulle antiche saghe nell'apparente oggettività che maschera una forte carica emotiva.Ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1955.

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