Lemaître, Jules

scrittore francese (Vennecy, Loiret, 1853-Travers, Loiret, 1914). Lasciò nel 1884 la carriera universitaria, attratto dalla critica letteraria e teatrale (per la Revue bleue, il Journal des Débats e la Revue des Deux Mondes). L'articolo, più di ogni altro genere, si addiceva a Lemaître, antidogmatico per eccellenza, dallo stile scintillante e impressionista che costituisce il maggior pregio dei saggi di Les Contemporains (8 vol., 1886-99), della raccolta di recensioni Impressions de théâtre (1888-98, 11 vol.) e degli studi J.-J.Rousseau (1907), Racine (1908) e Chateaubriand (1912). Scrisse anche versi parnassiani, lavori teatrali (Le député Leveau, 1890; L'âge difficile, 1895; Le mariage de Télémaque, 1910), racconti (Dix contes, 1889; En marge des vieux livres, 1905-07) e romanzi. Accademico di Francia dal 1895, si volse poi alla politica aderendo a posizioni nazionalistiche e monarchiche e legandosi all'Action Française.

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