Lemercier, Népomucène

scrittore francese (Parigi 1771-1840). Spirito fiero e indipendente, restò fedele agli ideali repubblicani settecenteschi anche durante l'Impero e la Restaurazione. Di quel periodo di transizione fu il drammaturgo più interessante, per aver saputo emanciparsi dai modelli classici del primo periodo (Tartufe révolutionnaire, 1795; Agamennon, 1797) e trovare forme drammatiche più personali, come nella commedia storica Pinto (1798) e nelle tragedie ispirate alla storia nazionale (Charlemagne, 1816; Frédégonde et Brunehaut, 1821; Clovis, 1830), che anticipano l'avvento del teatro romantico. Scrisse anche poemi filosofici (Panhypocrisiade, 1819-32) e un Cours analytique de littérature générale (1817), non del tutto ossequiente alla tradizione. Accademico di Francia nel 1810, fu tenacissimo avversario di V. Hugo, di cui bocciò per quattro volte la candidatura all'Accademia.

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