Lewis, Sinclair

romanziere statunitense (Sauk Center, Minnesota, 1885-Roma 1951). Laureatosi alla Yale University, fu giornalista fino al 1916. Nei primi immaturi romanzi (Our Mr. Wrenn, 1914, Il nostro signor Wrenn; The Job, 1917, trad. it. Le donne lavorano; Free Air, 1919, trad. it. L'amore in automobile) è già evidente, anche se in chiave idillica, l'interesse di Lewis per un mondo piccolo-borghese, mediocre e conformista, interesse che, volto in chiave ferocemente satirica, divenne il motivo dominante della sua narrativa e trovò le sue più compiute espressioni in Main Street (1920; La via principale), che descrive con scrupolo documentario la vita soffocante di una cittadina di provincia, e in Babbitt (1922), che rese immortale la figura grigia e scialba del protagonista. Nelle opere successive la spietatezza della critica è attenuata dall'esplicita simpatia dell'autore proprio per i suoi personaggi piccolo-borghesi; sul piano tecnico questi romanzi introdussero una struttura più complessa negli intrecci. Ad Arrowsmith (1925; trad. it. Il dottor Arrowsmith) venne assegnato il premio Pulitzer, che Lewis rifiutò; seguirono Elmer Gantry (1927), The Man Who Knew Coolidge (1928; L'uomo che conobbe Coolidge), Dodsworth (1929), con cui si conclude la seconda fase narrativa di Lewis. Nell'ultima fase, che comprende opere come It Can't Happen Here (1939; trad. it. Qui non è possibile), poi ridotto per il teatro, romanzo fantapolitico su un'ipotesi di fascismo negli USA, Gideon Planish (1943), Kingsblood Royal (1947; Sangue reale), l'ispirazione di Lewis si fa sempre più superficiale, lo stile grezzo e pesante. Postumi (1953) uscirono le lettere di From Main Street to Stockholm e i saggi The Man from Main Street. Lewis fu il primo americano a ricevere il premio Nobel per la letteratura (1930).

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