Descrizione generale

Agg. inglese spesso usato in luogo della loc. beat generation (generazione battuta, sconfitta) e adottato in italiano come agg. e sm. e f. inv. Indica il gruppo di scrittori statunitensi che operarono in particolare a San Francisco e nel piccolo centro di Big Sur, in California, a cominciare all'incirca dalla metà degli anni Cinquanta del sec. XX. Assunsero anche il nome di beatniks, termine fantasiosamente composto da beat e dalla terminazione della parola russa sputnik. Altri sinonimi di beat sono hip e hipster. Per estensione, negli anni Sessanta, il termine fu riferito ai giovani che assumevano atteggiamenti vistosamente anticonformisti e protestatari specialmente nei confronti dei costumi propri della generazione adulta: un gruppo di beat; come agg., pertinente a tali giovani e alle loro abitudini: moda, musica beat.

Letteratura

I manifesti della beat generation si possono individuare nel poemetto Howl (Urlo) di Allen Ginsberg, del 1956, e nel romanzo On the Road (Sulla strada) di Jack Kerouac, del 1957. Sul piano letterario i beat assunsero una posizione polemica antiformalistica, ispirandosi ideologicamente a H. D. Thoreau e a W. Withman; in quanto a linguaggio ancora a Whitman e, in tempi recenti, a Henry Miller; sul piano sociale predicavano la guerra contro la società industriale e dei consumi, invitando alla “disaffiliazione”, vale a dire al rifiuto di ogni attività produttivistica e a ogni sistematica integrazione. Di qui taluni atteggiamenti di rivolta genericamente anarchica anche a livello di costume, di consuetudini, di aspetto esteriore. Nondimeno, secondo una tipica tradizione, il movimento si indirizzò verso esiti misticheggianti, onde la riscoperta del buddhismo Zen e l'inclinazione al ricorso alla droga come ricerca di un'evasione irrazionale dal condizionamento della società borghese. Già a partire dagli anni Sessanta il movimento, cui appartengono tra gli altri Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso, Philip Lamantia, Brother Antoninus, William Burroughs, Gary Snyder, mostrò segni di involuzione e persino di commercializzazione. Taluni suoi membri lasciarono San Francisco per trasferirsi a New York, nel Greenwich Village. Esso agì comunque come non trascurabile reazione in un momento di stasi politica, di forti tensioni interne e internazionali quali gli scontri razziali e la guerra fredda, esercitando larga influenza tra i giovani e anticipando più vasti moti di protesta.

Musica

Termine (in inglese, battito, pulsazione, scansione) caro ai jazzisti per indicare appunto la scansione ritmica, la cui efficacia o propulsività distingue un solista, un complesso o uno stile da altri. § Negli anni Sessanta prese il nome di musica beat (lett., “musica scandita”) un genere di musica leggera, figlia del rock and roll degli anni Cinquanta e nipote del rhythm and blues nero degli anni Quaranta, diffusa soprattutto da complessi britannici (Beatles, Rolling Stones). La musica beat è caratterizzata dal timbro metallico e rauco delle chitarre elettriche , da una scansione binaria marcata e ossessiva e dall'adozione (reale o presunta) di un sistema di valori e gusti che i giovani borghesi bianchi presero a prestito dal proletariato nero urbano, in segno di rifiuto verso la propria classe dirigente. Il veicolo principe della musica beat fu il disco a 45 giri. Il vocabolo cadde in disuso a fine decennio.

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