Lied

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s. neutro tedesco usato in italiano come sm. (pl. Lieder). Canzone vocale tedesca con testo di regola tedesco. Il termine, che correntemente designa una composizione per canto e piano riferendosi soprattutto alla fioritura ottocentesca del Lied, può avere significati diversi, secondo le varie fasi della sua storia. Canto monodico presso i Minnesänger – ma già in precedenza si era formato un repertorio di melodie popolari anche di carattere sacro, che dovevano sfociare fra l'altro nel corale luterano – con Oswald von Wolkenstein, all'inizio del Quattrocento, si avviò la tradizione del Lied polifonico, basato su una melodia generalmente preesistente intorno alla quale si creavano nuove linee in un'articolata condotta polifonica. Questo genere culminò nella produzione di Adamo di Fulda, H. Finck, H. Isaac, Orlando di Lasso, L. Lechner, H. L. Hassler. Agli inizi del Seicento comparve il Lied per voce e basso continuo, dall'impronta spesso popolaresca, e comunque caratterizzato anche in seguito da una linearità che lo distinse dallo stile virtuosistico della vocalità dell'opera italiana. Ne composero H. Albert, A. Krieger, J. W. Franck e numerosi altri. Dopo una parentesi di minor fortuna nella prima metà del Settecento – ma anche allora la tradizione del Lied ispirò certi aspetti del teatro di J. S. Kusser, R. Keiser, Telemann –, una nuova fioritura si ebbe dopo il 1750 in seguito al declino degli ideali del barocco e alla rivalutazione dell'espressione semplice e popolare: anche nel Lied scomparve il basso continuo e si affermò come strumento accompagnatore il pianoforte. J. F. Reichardt, C. F. Zelter, Haydn, Mozart e Beethoven prepararono l'avvento della grande fioritura del Lied romantico, che ebbe la sua massima espressione in Schubert. Di grande rilievo anche la produzione liederistica di Schumann, J. K. Loewe, P. Cornelius, Brahms e soprattutto di H. Wolf, che conclusero lo sviluppo del Lied ottocentesco. Nello stesso periodo si ebbe una ripresa del Lied corale; al carattere prevalentemente cameristico del Lied per canto e pianoforte sfugge la fondamentale produzione di Mahler per canto e orchestra. Nel sec. XX il Lied ha conosciuto esiti molto significativi in P. Hindemith e soprattutto in Schönberg, Berg e Webern: accanto alla composizione per canto e piano si è sviluppata quella per canto e piccolo gruppo strumentale (con mirabili esempi, per esempio, in Webern).

Bibliografia

M. Bortolotto, Introduzione al Lied romantico, Milano, 1962; J. M. Stein, Poem and Music in the German Lied from Gluck to Hugo Wolf, Cambridge (Massachusetts), 1971.

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